di Armando Brescia e Maria Teresa Giannini

Nato dall’idea dell’imprenditore ceco Tomáš Čupr, Sezamo, marchio per il sud Europa dell’azienda di e-commerce Rohlik, ha fatto il suo ingresso da un anno nel mercato italiano, dove si occupa di recapitare food (soprattutto) e non food. Già presente a Praga, Budapest, Vienna, Monaco, Francoforte e Bucarest, da fine 2021 Sezamo ha iniziato la fase preparatoria per lo sbarco anche a Milano, da cui partono le consegne dirette non solo alle varie zone del capoluogo, ma anche ai comuni dell’hinterland, a Monza e ad alcune città limitrofe (come Desio, Lissone, Seregno), fino a Merate, nel lecchese. Il marchio è diventato operativo ufficialmente ad aprile e sono otto mesi che sta testando il mercato italiano. Otto mesi che risultano dunque un periodo troppo breve, economicamente e finanziariamente parlando, per stilare un bilancio, ma sono di certo sufficienti per altre considerazioni, come ci ha raccontato Andrea Colombo, country manager di Sezamo.

Lei ha un passato trentennale nel retail, avendo lavorato a lungo in realtà come Metro, Rewe e Coop. Ci racconti di questa nuova avventura…

Quando abbiamo cominciato, a novembre 2021, eravamo solo in tre, poi a gennaio è entrato un gruppo di persone: alcune mi conoscevano già ma molte altre sono giovani. La nostra forza è stata dar vita a un team capace di costruire un’azienda da zero in pochi mesi. Il nostro rating è positivo nel 98% dei casi, segno che chiunque ci abbia provato è soddisfatto. Nel nostro magazzino, che a giugno 2022 ha ricevuto il bollino CE 853, stocchiamo 8mila referenze. Si tratta di una struttura di 5.500 metri quadrati in via Fantoli, vicino all’ortomercato, elemento vincente perché, quando si verificano delle carenze di alcuni prodotti, li prendiamo a due passi da noi.

Quanti clienti vi hanno provati e a quanti puntate?

Fino ad ora ci hanno già provato circa 10.000 persone. Se consideriamo che Milano con la sua area metropolitana conta oltre 3milioni di clienti e che l’8% di questi ricorre all’online, abbiamo quasi 300.000 potenziali clienti: arrivare al punto in cui ognuno di essi faccia almeno una spesa con noi, sarebbe un grande obiettivo.

Qual è il vostro modello di business e quali le vostre peculiarità?

Nel quick-commerce, i dark store hanno un assortimento limitato, sia perché le superfici di stoccaggio si aggirano fra i 350 e i 400 metri quadri e contengono circa 2mila referenze, sia perché chi effettua le consegne usa la motocicletta elettrica o la bicicletta, e quindi ha una capacità data dallo zaino o dal cestino del retro. Tuttavia questo sistema ha il vantaggio di essere molto rapido, considerato che, di norma, il cliente riceve l’ordine in 15-30 minuti. Dall’altra parte, troviamo tutti i grandi retailer che hanno sedi fisiche e che hanno anch’essi il proprio sito o un servizio di click and collect, che vantano un assortimento ben maggiore del quick (10-12mila referenze) ma non le stesse tempistiche, poiché consegnano in 24-48 ore. Il nostro modello è innovativo in quanto unisce il meglio dei due appena descritti. Abbiamo un accordo con un’insegna del nord Italia che ci fornisce 5500 referenze, ed altri tipi di collaborazioni da cui ci arrivano le restanti 2500. La differenza è che noi non le consegniamo a 3 ore dall’ordine. Su Milano abbiamo proposto un servizio aggiuntivo a pagamento che consente al cliente di scegliere la consegna in 90 minuti. Inoltre i tempi di attesa a casa sono ridotti ad un’ora e, a pagamento, esiste anche la possibilità di prenotarsi uno slot di 15 minuti.

Ma vi occupate di prodotti industriali o artigianali? Freschi o confezionati?

Offriamo un mix fra ciò che si trova usualmente al supermercato, i prodotti freschi a km 0, quelli degli artigiani centro-meridionali e quelli dei piccoli produttori locali. Abbiamo siglato un accordo con Fdai, un network di cascine intorno a Milano, (parte di Coldiretti), 8 delle quali ci forniscono frutta, verdura, carne, uova e formaggi. Dal Sud Italia abbiamo un assortimento di mozzarella di bufala, salse, pomodoro siciliano, e il cioccolato di Modica di Luchino. Su Milano, invece, abbiamo stretto accordi con realtà storiche come il panificio Longoni, il forno Monfrini, la pasticceria di Massimo Pica o la gelateria siciliana Mancuso, che ci porta cassatine e cornetti, oltre al gelato nel periodo estivo.

Quali sono i prodotti più richiesti?

Frutta e verdura la fanno da padrone, con una incidenza maggiore del 4-5% rispetto al venduto della stessa categoria nei supermercati fisici. Effettuiamo anche, come immaginabile, molte consegne di acqua minerale al piano e molto apprezzati sono anche i prodotti da banco taglio. Inoltre, una delle referenze più richieste è il bretzel, frutto dell’accordo con Haubis un’azienda austriaca di pani tipici.

Quanto incide il costo della consegna?

Partiamo dai 6,90 euro per consegne fra i 39 e i 59 euro di spesa fino alla gratuità per quelle maggiori di 89 euro, passando per i 4,90 euro per spese fra 59 e 79 euro.

Utilizzate dei mezzi particolari per le consegne?

Abbiamo una flotta di 30 mezzi, la maggior parte dei quali elettrici e gli altri, quelli per le lunghe distanze, alimentati a metano. Nei primi 6 mesi, abbiamo percorso 300mila km quasi a emissioni zero e ciò diventerà un grande plus quando entrerà in vigore la Direttiva europea che stabilisce l’obbligo di due diligence anche di tipo ambientale per società con oltre 250 dipendenti.

A questo proposito: come siete riusciti a farvi conoscere in così poco tempo?

Attraverso i social media e il passaparola. Anche se, a dire il vero, su questo aspetto potremmo fare di più, oltre che incominciare ad investire sui mezzi di comunicazione tradizionali.

Avete investito anche sul web per farvi conoscere?

Investiamo in modo continuo e costante sui social. Tuttavia, il contesto generale e questa guerra non aiutano l’espansione. Specie per un’azienda che ha appena aperto come noi, caratterizzata da un magazzino così ampio: il costo dell’energia ha completamente stravolto le previsioni del budget.

In un momento contraddistinto dal rafforzamento e dall’espansione dei discount in Italia e in Europa, qual è il vantaggio del servizio che offrite? Perché un consumatore dovrebbe servirsi da voi, che vi rifornite in gran parte da realtà distributive, con prezzi che si suppongono superiori?

Possiamo permetterci prezzi molto simili a quelli delle maggiori insegne gdo perché non abbiamo i loro costi. Questo, se da una parte lima i nostri margini, dall’altra ci permette di renderci competitivi sulle vendite in quantità. Inoltre, offriamo i prodotti di cascina e artigianali di altre parti d’Italia. La gente ha quindi il vantaggio di comprare con gli stessi prezzi dei retailer leader di mercato anche prodotti di alto valore, salubri e naturali. Il Covid ha fatto conoscere a tutti questo servizio. Nelle grandi città come Milano, nelle quali le persone corrono e non badano al centesimo, la proporzione di chi passa dai supermercati ai discount è più alta se si guarda la numerica generale, ma chi si rivolge a noi ha maggiore potere d’acquisto.

State già pensando a un’espansione su altre grandi città, come Roma?

Prima bisogna “mettere le ali all’azienda”, consolidarla sul suo terreno natio. Poi potrà spiccare il volo.