di Maria Teresa Giannini

Parte nel nome è la ripresa stessa della parola “mela” ed è uno dei marchi più conosciuti dagli italiani nel settore ortofrutticolo: è Melinda, il consorzio di 16 cooperative trentine, nato nel 1989, che, dopo un lungo percorso, ha portato tanti singoli agricoltori privati e piccole cooperative, in passato in competizione tra loro, a riunirsi per valorizzare le mele delle Valli di Non e di Sole. Il 1° luglio il cda di Melinda – La Trentina – Apot ha nominato Luca Zaglio nuovo direttore generale. L’ex direttore generale Paolo Gerevini, dopo 7 anni, passa invece a dirigere Melindalab, la business unit più “sperimentale” del marchio di Cles, nata appena un anno e mezzo fa, e che punta a sviluppare succhi e trasformati a base frutta. Proprio con lui abbiamo parlato dei numeri dell’azienda nell’ultimo anno e delle prospettive future.

Partiamo dai macro dati del consorzio: a gennaio di quest’anno rendevate noto che il fatturato previsto al 31 luglio sarebbe stato di 308 milioni di euro. Manca ancora un mese ma si può dire che questo numero è ormai quasi raggiunto o ci si discosterà un po’?

Al momento tutti gli indicatori confermano le nostre previsioni di inizio anno, di conseguenza stimiamo di poter raggiungere il risultato prefigurato.

Si tratta di un dato più alto del 2021-2022 (+ 11,6%) ma minore del 2020-2021 (-4,9). Possiamo dedurne che il mercato della distribuzione si stia assestando dal “doping” della pandemia?

I dati, in realtà, riflettono semplicemente un conferimento inferiore da parte del campo. A differenza della manifattura non possiamo gestire la produzione in funzione della domanda di mercato, ma siamo legati alla resa dei nostri terreni coltivati, 6.700 ettari che rendono in modo diverso ogni anno.

Parliamo di export: verso quali Paesi (europei e non) esportate e come sono distribuiti questi nella “torta totale” dell’export? Quanto apportano al fatturato le esportazioni?

L’export rappresenta una quota compresa tra il 25% e il 30% circa delle nostre vendite. Tra i Paesi strategici, che contribuiscono maggiormente alla domanda ci sono la Spagna, così come l’Egitto e il Medio Oriente (nel suo complesso): tre destinazioni che pesano per il 65% circa sulle nostre vendite oltre confine.

Sono passati 15 mesi dall’ufficializzazione dell’acquisizione di Ad Chini, avvenuta a marzo 2022, anno in cui – secondo elaborazioni Ismea di dati Nielsen – gli acquisti di trasformati sono diminuiti dell’1,1% rispetto al 2021 e del 2,6% rispetto al 2019: le performance dei trasformati Melinda sono in linea con questa fotografia?

Su questo i dati di Melinda sono in controtendenza: nel 2022 le vendite dei nostri trasformati sono aumentate dell’11% e quest’anno dovrebbero crescere del 15. Da tempo rileviamo un forte interesse dei consumatori per questo segmento e i nuovi prodotti che abbiamo lanciato stanno andando molto bene.

Con la nomina a direttore generale di Luca Zaglio, lei è passato a Melindalab: come è andata questa divisione in poco più di un anno di vita?

Il gruppo ha deciso di focalizzare l’attenzione su queste due aree di business: quella del fresco e quella dei trasformati, affidati, appunto a Melindalab. Si tratta di realtà che operano con un forte coordinamento, ma anche in modo indipendente, dal momento che esse rispondono a logiche di mercato differenti.

Parliamo di canalizzazione: qual è oggi la vostra quota di mercato nella Dmo? Quanto contano il canale discount e quanto l’e-commerce?

L’e-commerce ha un peso inevitabilmente marginale per chi come noi opera soprattutto nel mercato del fresco; tuttavia, studiamo sempre con molta attenzione le opportunità legate a questo canale. La Gdo resta per noi dominante, grazie alla qualità dei nostri prodotti e alla forza del marchio. Nell’ultimo quinquennio è in crescita anche il discount che pesa oggi per circa un quinto della moderna distribuzione, la quale, da parte sua, copre il 65% delle vendite.

Avete stretto nuovi accordi distributivi?

Stiamo sviluppando positivamente nuovi contratti con importanti clienti di alcuni Paesi europei. Tra questi posso citare la spagnola Mercadona, con la quale stiamo contrattando una fornitura di prodotto a nostro marchio per dodici mesi. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo rapporti decennali con i maggiori retailer. Negli ultimi tempi abbiamo avviato con loro alcuni progetti specifici e in esclusiva su alcune nostre varietà, come SweeTango, Dolcevita, Morgana ed Evelina.

Gli ultimi due spot Melinda ci parlano di “Dolcevita”, “Morgana” e della sostenibilità delle “celle ipogee”: quanto investite in comunicazione?

Investiamo ogni anno circa il 2,5% del fatturato in attività di marketing dedicate principalmente alle azioni pubblicitarie rivolte al consumatore a sostegno del brand, senza dimenticare di promuovere le varietà a seconda delle stagionalità di vendita e delle tendenze di mercato.

In merito al tema della sostenibilità, negli ultimi anni avete realizzato le celle ipogee, investito nel solare e nel sistema di trattamento fitosanitario “s.o.ph.i.a”, che vi consentirà anche un’estensione dell’area coltivata: quanto di questi investimenti viene da fondi europei Pac, di cui siete nella top 5 dei destinatari, con 60 milioni negli 8 anni fra il 2014 e il 2022?

Anche con il sostegno dei piani Pac destinati alle realtà cooperative e con il supporto di iniziative coordinate con la Provincia Autonoma di Trento è stato possibile finanziare parzialmente queste opere ad alto contenuto innovativo. Inoltre, Melinda ha saputo sviluppare e proporre in tempi rapidi alcuni progetti che sono stati approvati e che, grazie anche ai fondi del Pnnr, troveranno applicazione a breve.

Novità di prodotto?

Nell’ambito del fresco stiamo dedicando massima attenzione allo sviluppo di nuove varietà, le cosiddette Club, con un focus particolare su Tango, Morgana, Dolcevita e Tessa, per citarne solo alcune. Grazie agli opportuni supporti di vendita e comunicazione ci stiamo impegnando per far conoscere ai consumatori le loro caratteristiche distintive. Nel comparto del trasformato abbiamo lanciato di recente alcuni prodotti che stanno avendo riscontri positivi. Ulteriori novità sono previste nel giro di 5-6 mesi.