EG Italia, 1.200 location a quattro ruote
EG Italia, 1.200 location a quattro ruote
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di Luca Salomone
Il Gruppo EG è uno dei principali rivenditori indipendenti di generi alimentari al mondo, con una vasta rete di punti vendita nei mercati internazionali di Regno Unito e Irlanda, Europa continentale, Australia e Stati Uniti d'America.
Fondata nel 2001 dalla famiglia Issa con l'acquisizione di un singolo sito nel Regno Unito, oggi l'azienda è all'avanguardia nell'offrire un approccio innovativo alla vendita al dettaglio nei Pdv. Il Gruppo, che attualmente conta più di 6.500 siti in 10 Paesi, è entrato nel mercato italiano nel 2018 e continua a prosperare grazie al suo approccio innovativo al retail, come ci spiega il Country Manager, Maurizio Mangione.
Perché il vostro gruppo è unico?
Intanto per le dimensioni: EG è oggi il terzo operatore retail al mondo per numero di siti gestiti; ma è unico anche perché non è proprietario di insegne, ma di asset, rappresentati dalle aree di servizio. Il nostro lavoro principale è stipulare accordi con marchi importanti, che poi entrano nelle nostre location. Il modello è, in fondo, simile a quello di Autogrill o, se preferisce, a quello di ogni proprietario di un grande centro commerciale.
Chi sono e quanti sono i vostri partner?
EG collabora con più di 50 partner, compresi marchi di primaria importanza come Starbucks, Burger King, Spar, Carrefour e Kfc. Nata in Gran Bretagna l’azienda è particolarmente radicata nel Regno Unito dove è il primo franchisee di Starbucks. In Europa, invece, siamo il primo affiliato di Kfc.
E in Italia?
In Italia la stazioni di servizio sono ancora, in prevalenza, erogatrici di carburanti, ma le cose stanno cambiando. EG, nel febbraio 2018, ha acquisito, da Esso italiana, tutto quello che di fatto non era stato ceduto nel nostro Paese, ossia circa 1.200 stazioni di servizio su rete ordinaria, e tutta la rete autostradale, un asset focalizzato sull’intero Centro-Nord e Centro-Sud. Esso ha, comunque, conservato il marchio e l’esclusiva sulla fornitura di carburanti.
L’acquisizione ha decretato il vostro debutto. E poi?
Naturalmente siamo partiti da una completa ristrutturazione, per uniformarci al modello di EG Group. Attualmente il nostro lavoro è selezionare i siti più adatti per ospitare il nostro concetto retail che, appunto, è quello del convenience, con un’offerta, alimentare e non, che va a completare la proposta oil. È chiaro che servono strutture importanti, sia nelle dimensioni che nella collocazione, per dare spazio a tutta la proposta, strutture che peraltro erano già presenti nella rete Esso e che andavano, più che altro, adeguate alla nostra tipologia di business. Abbiamo così creato una società operativa, EGI-2GO, di cui sono amministratore delegato, che gestisce i nostri negozi diretti, sui quali lavorano nostri dipendenti.
In altre parole?
Faccio un esempio: fra le location acquisite c’è l’area di servizio di Milano Via Leoncavallo, dove sorge un Burger King, marchio del quale siamo diventati franchisee anche per l’Italia. Inoltre, abbiamo stipulato accordi con Carrefour Express per la parte market, con Caffè Vergnano per il bar, e con Marr e Forno d’Asolo per panificati e croissanterie. Siamo insomma in grado di presentare una proposta food completa, arricchita con l’offerta più classica di tabacchi e lotterie. E questo con una scala prezzi accessibile e competitiva, che non si distacca dalla media della Gdo. Insomma, abbiamo eliminato a priori il gap verso l’alto che di solito penalizza i prodotti non oil venduti sulle reti stradali.
Focalizziamoci sulla parte market…
Questa, per il momento, è senza marchio o, per meglio dire, porta il marchio EG, e non quello di un’insegna già connotata nella moderna distribuzione. Abbiamo creato un format, in collaborazione con Rol Italia, testato, a luglio 2021, nell’area di servizio autostradale Chianti Ovest, vicino Firenze. Qui abbiamo ripensato tutta l’offerta market con una ‘propostition’ nuova per il cliente, meno abituato a fare una piccola spesa in autostrada. A oggi il refitting è stato applicato ad altri 8 siti, ma tutti gli altri 18 in gestione diretta hanno l’area market e una dozzina anche il bar, dove l’area ‘market’ è rifornita da Carrefour. Con il gruppo francese andremo ad aprire, su nostre stazioni di servizio, alcuni punti vendita a marchio “Carrefour Express”. Naturalmente questo tipo di insediamento avverrà solo dove la domanda dei clienti ne giustifichi la presenza.
Il convenience però da noi non è mai decollato…
Questo è vero. Diciamo, piuttosto, che nessuno ha ancora vinto la sfida, o approfittato del momento: il Covid ha lanciato in modo prepotente la tendenza latente a privilegiare gli acquisti di prossimità. Il nostro percorso continuerà riprendendo, nel corso di quest’anno, la gestione diretta di ulteriori siti sui quali implementeremo l’intera offerta, oil e non oil. Il tutto, come detto, grazie ai solidi accordi del gruppo: per esempio, in Francia, è attiva da tempo una partnership con Carrefour, che ha consentito una rapida trasposizione in Italia. Lo stesso per Burger King: partnership di portata globale. Diversamente, con Caffè Vergnano, l’intesa al momento è valevole solo per l’Italia, ma non dimentichiamo che, nel 2021, l’azienda ha firmato un accordo con Coca Cola Hbc… Insomma, puntiamo solo su marchi qualificati, importanti e riconoscibili sia a livello nazionale, sia internazionale.
Perché solo marchi qualificati?
Perché nel mercato italiano la qualità dell’offerta non oil delle stazioni di servizio deve crescere. Tutto va ripensato. Le aree devono diventare piacevoli e pulite, a cominciare dai piazzali. Sono aree di sosta e di relax, di cui bisogna saper sfruttare il potenziale, per non ridurle alla semplice vendita ‘mordi e fuggi’ di carburante e sigarette. La piacevolezza dell’insieme dimostra anche rispetto verso i partner, che intendono collaborare solo con un’azienda che gestisce al meglio i propri format. La ricerca di nuovi accordi di partnership procede in vari modi: possiamo cercarli noi, ma può avvenire il contrario. Al momento, in Italia, stiamo ancora completando il nostro paniere di offerta. Possiamo dire di avere la giusta visibilità per suscitare l’attenzione di molte aziende, che si stanno rendendo conto delle opportunità offerte dalla nostra rete e dal nostro approccio gestionale.
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