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Il Pastaio cambia volto
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Il Pastaio cambia volto
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E diventa Armando De Angelis, prendendo il nome dal titolare. Una sorta di griffe alimentare, che non permetterà più di fare confusione con altre aziende del settore. Abbiamo parlato di questa e di altre novità che coinvolgono il pastificio veronese con il direttore Emanuele Attanasio.
Il 2009 si prospetta un anno particolarmente attivo per la Armando De Angelis, anche dal punto di vista dell’innovazione di prodotto. Mi può parlare dei nuovi lanci e dei relativi obiettivi strategici?
Aggredire e conquistare con nuove referenze il mercato nazionale, e in particolare la grande distribuzione che per adesso copre il 58% delle vendite. È con questo obiettivo che abbiamo deciso di sviluppare questo canale, a partire proprio nei prossimi mesi, con il lancio di nuovi formati di pasta, ovviamente all’uovo, che richiedono un tempo di cottura molto basso. Così potremo conquistare tutta quella fascia crescente di consumatori che non hanno la possibilità di dedicare troppo tempo alla preparazione dei pasti. Per il momento siamo occupati con dei test all’interno di alcuni discount, un canale dove attualmente c’è molta attenzione alla ricerca di prodotti innovativi e di qualità. Ma sta anche per nascere un importante progetto relativo all’alimentazione per i più piccoli con una pasta a loro dedicata, che sarà presentata nella seconda metà del semestre a Milano, in occasione della fiera Tuttofood.
E più a lungo termine, quali sono i vostri traguardi di crescita?
Nel 2008 abbiamo toccato quasi 11 milioni di euro di fatturato con la produzione di 4.300 tonnellate di pasta: con questi numeri siamo cresciuti di un 20%-25%, un trend confermato anche dai primi tre mesi dell’anno in corso. Per la fine del 2009, prevediamo dunque di sviluppare un giro d’affari intorno ai 13,5 milioni di euro e raggiungere 5.000-5.300 tonnellate di produzione.
Ci sono novità in vista anche dal punto di vista della comunicazione?
L’aspetto più importante riguarda senza dubbio il cambiamento della denominazione a partire dal mese di maggio, con cui ci proponiamo di conferire maggiore pressione comunicativa al marchio. Vogliamo che Armando De Angelis diventi il punto di riferimento per la pasta fresca all’uovo liscia e ripiena e, “firmando” i nostri prodotti, non corriamo più il rischio di essere confusi con altre aziende. Continueremo anche a sviluppare il nostro legame con il mondo dello sport, sponsorizzando come fornitore ufficiale l’AC Milan oltre a una collaborazione locale con la squadra di pallavolo di serie A Marmi Lanza. Nel secondo semestre, invece, prevediamo di ampliare la comunicazione alla carta stampata specializzata e alla televisione con uno spot pubblicitario sulle reti nazionali.
L’azienda sta cercando anche di potenziare l’export. Che ruolo occupa attualmente all’interno del vostro business e su quali Paesi punterete?
Grazie alla certificazione Brc/Ifs, raggiunta nei mesi scorsi, siamo ora in possesso di un requisito fondamentale richiesto da molte catene di distribuzione europee. L’export rappresenta quindi ancora di più uno sbocco da potenziare e sviluppare. Attualmente registriamo il 12% delle vendite fuori dai confini nazionali, ma entro la fine dell’anno vorremmo incrementare questa percentuale di almeno 5 punti. Come? Grazie all’entrata in Paesi come Germania, Francia, Belgio, Danimarca, dove vogliamo costruire una presenza solida come quella che ci sta regalando grandi soddisfazioni in Svizzera.
Il 2009 si prospetta un anno particolarmente attivo per la Armando De Angelis, anche dal punto di vista dell’innovazione di prodotto. Mi può parlare dei nuovi lanci e dei relativi obiettivi strategici?
Aggredire e conquistare con nuove referenze il mercato nazionale, e in particolare la grande distribuzione che per adesso copre il 58% delle vendite. È con questo obiettivo che abbiamo deciso di sviluppare questo canale, a partire proprio nei prossimi mesi, con il lancio di nuovi formati di pasta, ovviamente all’uovo, che richiedono un tempo di cottura molto basso. Così potremo conquistare tutta quella fascia crescente di consumatori che non hanno la possibilità di dedicare troppo tempo alla preparazione dei pasti. Per il momento siamo occupati con dei test all’interno di alcuni discount, un canale dove attualmente c’è molta attenzione alla ricerca di prodotti innovativi e di qualità. Ma sta anche per nascere un importante progetto relativo all’alimentazione per i più piccoli con una pasta a loro dedicata, che sarà presentata nella seconda metà del semestre a Milano, in occasione della fiera Tuttofood.
E più a lungo termine, quali sono i vostri traguardi di crescita?
Nel 2008 abbiamo toccato quasi 11 milioni di euro di fatturato con la produzione di 4.300 tonnellate di pasta: con questi numeri siamo cresciuti di un 20%-25%, un trend confermato anche dai primi tre mesi dell’anno in corso. Per la fine del 2009, prevediamo dunque di sviluppare un giro d’affari intorno ai 13,5 milioni di euro e raggiungere 5.000-5.300 tonnellate di produzione.
Ci sono novità in vista anche dal punto di vista della comunicazione?
L’aspetto più importante riguarda senza dubbio il cambiamento della denominazione a partire dal mese di maggio, con cui ci proponiamo di conferire maggiore pressione comunicativa al marchio. Vogliamo che Armando De Angelis diventi il punto di riferimento per la pasta fresca all’uovo liscia e ripiena e, “firmando” i nostri prodotti, non corriamo più il rischio di essere confusi con altre aziende. Continueremo anche a sviluppare il nostro legame con il mondo dello sport, sponsorizzando come fornitore ufficiale l’AC Milan oltre a una collaborazione locale con la squadra di pallavolo di serie A Marmi Lanza. Nel secondo semestre, invece, prevediamo di ampliare la comunicazione alla carta stampata specializzata e alla televisione con uno spot pubblicitario sulle reti nazionali.
L’azienda sta cercando anche di potenziare l’export. Che ruolo occupa attualmente all’interno del vostro business e su quali Paesi punterete?
Grazie alla certificazione Brc/Ifs, raggiunta nei mesi scorsi, siamo ora in possesso di un requisito fondamentale richiesto da molte catene di distribuzione europee. L’export rappresenta quindi ancora di più uno sbocco da potenziare e sviluppare. Attualmente registriamo il 12% delle vendite fuori dai confini nazionali, ma entro la fine dell’anno vorremmo incrementare questa percentuale di almeno 5 punti. Come? Grazie all’entrata in Paesi come Germania, Francia, Belgio, Danimarca, dove vogliamo costruire una presenza solida come quella che ci sta regalando grandi soddisfazioni in Svizzera.
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