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Profumerie Pinalli verso i 200 milioni di fatturato

Profumerie Pinalli verso i 200 milioni di fatturato
Profumerie Pinalli verso i 200 milioni di fatturato

Profumerie Pinalli verso i 200 milioni di fatturato

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Luca Salomone

di Luca Salomone

Forte crescita per le profumerie Pinalli, la prima catena italiana non associata del settore (il leader nostrano è la tedesca Douglas), che chiude il 2022 con una variazione positiva del fatturato di 22 punti, a 120 milioni di euro, rispetto ai 98 del 2021.

E, secondo il presidente e Ad, Raffaele Rossetti, il target, per i prossimi 5 anni, è di arrivare a 200 milioni.

Raddoppio in sei anni

I risultati dello scorso esercizio confermano la forte tendenza allo sviluppo dell’azienda di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) negli ultimi sei anni, sia nel canale offline che in quello online.

In questo arco di tempo la rete è passata da 39 a 71 punti vendita, mentre il giro d’affari ha dato un segnale del +15% ogni dodici mesi, partendo dai 55 milioni di euro del 2017.

In deciso incremento anche il numero dei dipendenti, da 140 a 400, e quello dei clienti, da 280 mila agli oltre 600 mila di oggi.

«Il 2022 è stato un anno molto importante, caratterizzato da un’ulteriore accelerazione del nostro percorso – sottolinea Rossetti. Nello scorso esercizio sono state poste le basi per il futuro della nostra catena e ora guardiamo avanti, nel segno della continuità: l’ingresso del nuovo azionista di maggioranza, il Fondo Hig (lo stesso che ha dato vita a Bubbles Bidco, attuale controllante di Acqua&Sapone, ndr), che ha affiancato la famiglia Pinalli, consentirà infatti di dare impulso ai nostri piani di sviluppo e di consolidare il posizionamento come attore italiano di riferimento nella distribuzione di prodotti di profumeria di alto livello».

Dalla prossimità agli outlet

Solo nella prima parte del 2023 la catena ha inaugurato 8 nuovi punti vendita, cui ne seguiranno altri 7 entro la fine dell’anno. Per inciso l'opening più recente è stato il 10 agosto, al centro commerciale Nave de Vero di Marghera (Venezia) di gruppo Klépierre.

Il criterio principale rimarrà la prossimità, con negozi nei centri storici di città di piccole e medie dimensioni, abbinati a investimenti nel settore degli outlet, una destinazione che, anche per il beauty, come è avvenuto per la ristorazione, ha un forte potenziale.

«Il target che ci siamo dati – precisa Rossetti – è particolarmente ambizioso: il proposito è di raggiungere la soglia dei 100 punti vendita prima della fine del 2026, e di superare, appunto, i 200 milioni di ricavi entro un lustro».

L’azienda ha anche riorganizzato la linea manageriale, nominando Andrea Pezzoni come responsabile dell’area commerciale e del marketing strategico, Davide Vicini nuovo responsabile finanziario e Andrea Raffo nuovo direttore delle risorse umane.

Nata nel 1984, su iniziativa di Luigi Pinalli e della moglie Liliana Segalini Pinalli, l’insegna presidia ormai 8 regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Toscana, Trentino-Alto Adige e Marche.

Leggi anche: Hig Capital si compra anche Pinalli

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