Con Domori Illy si apre al mercato dei capitali
Con Domori Illy si apre al mercato dei capitali
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Entro la fine del 2020, Domori, sinonimo di cioccolato di Gruppo Illy, emetterà un'offerta di minibond per un importo compreso fra i 4 e 5 milioni di euro, destinata solo a investitori istituzionali.
Le obbligazioni, con taglio minimo 100.000 euro, della durata di 6 anni e con garanzia MCC (Mediocredito Centrale) fino a un massimo del 90% del valore di mercato, saranno emesse entro la fine dell'anno, con una cedola fissa compresa fra il 3,5 e il 4 per cento.
È la prima volta che una società di Gruppo Illy si apre al mercato dei capitali, oltretutto con uno strumento innovativo ideato e realizzato in collaborazione con l'advisor Bper. La decisione è coerente con il percorso di valorizzazione e crescita di tutte le attività extra caffè, culminata lo scorso anno (2019) nella nascita del ‘Polo del Gusto’, sub-holding presieduta da Riccardo Illy, che raccoglie, appunto, tutti i marchi extra caffè, dunque anche Dammann Frères (tè), Mastrojanni (vino), Agrimontana (dolciario) e altri brand di elevata qualità.
Domori unisce alcuni fattori decisivi per il confronto con gli investitori: una crescita costante dal 2006 (anno dell'acquisizione) a oggi, l'internazionalizzazione, grazie all'entrata del marchio inglese Prestat (2019), l'alto tasso di innovazione e l’attenzione alla sostenibilità.
Spiega Andrea Macchione, amministratore delegato di Domori: "L’operazione risponde ad alcuni obiettivi chiave. Il primo elemento è proprio l'acquisizione del brand inglese Prestat, che ci vedrà impegnati nel 2021 nel compimento del processo di integrazione fra le due aziende. Poi ci sono gli investimenti che stiamo portando avanti per realizzare una maggiore efficienza produttiva, in ragione del costante incremento dei volumi. In entrambi i casi, l'emissione dei bond agisce come un acceleratore della crescita, che richiede investimenti sia sul piano della comunicazione istituzionale che della produzione. C’è poi una riflessione più generale e che riguarda la scelta di portare avanti questo percorso in un anno così fortemente condizionato dall'emergenza Covid. Del resto, si tratta di un'operazione inedita per un settore come quello del cioccolato super premium”.
Le vendite di Domori, a fine 2019, sono state pari a 19,5 milioni di euro con una crescita del 7% rispetto al 2018. Se si sommasse anche Prestat, il giro d’affari si piazzerebbe intorno ai 30 milioni.
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