Perché Metro lascia il mercato belga
Perché Metro lascia il mercato belga
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di Luca Salomone
Metro dice addio al Regno belga: il colosso tedesco, presente nel Paese con 12 punti vendita sotto insegna omonima, più altri 17 che portano i colori della controllata Makro e mediante Metro delivery services (logistica e forniture per l’Horeca), ha infatti annunciato, il 15 giugno, la cessione della filiale locale a Bronze properties.
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Solo un ponte finanziario?
Ma chi è Bronze properties? Si tratta di un investitore che opera in accordo con Ga Europe, a sua volta controllata dall’operatore finanziario americano Great american group.
Fondato nel 1973 e con base a Los Angeles, Gag, quotato al Nasdaq, è uno dei leader nella valutazione e vendita di asset, soprattutto immobili retail. Il solo ramo europeo ha una capitalizzazione di mercato di 400 milioni di dollari e ha condotto dal 2009, anno della fondazione, più di 35 operazioni.
Il fatto curioso, a questo punto, è che Metro AG, conserverà la titolarità degli 11 immobili di proprietà in territorio belga (a parte il sito di Liegi che rientra nel deal). Il che fa pensare che i due soggetti finanziari operino come un ponte, qualcosa di più di un advisor, ma qualcosa di meno di una destinazione finale, per reperire, in seguito un altro compratore, o altri compratori, in caso di 'spezzatino'.
Un Paese fuori 'sCore'
Le ragioni che hanno spinto il colosso tedesco – poco meno di 25 miliardi di euro di vendite nette nell’esercizio 2020/21 – non sono un mistero, visto che si trovano esposte in una nota che non lascia spazio al dubbio.
«L’obiettivo di Metro – si legge – è di posizionarsi, in ogni mercato, come grossista alimentare di primo piano, secondo il programma di crescita ‘sCore’ (40 milioni di euro di ricavi al 2030, ndr.). Dopo un esame approfondito delle opzioni disponibili il nostro gruppo ha deciso di vendere le attività belghe. Metro e Makro hanno dovuto fare fronte, sul mercato locale, a una pressione competitiva che, negli anni, si è fatta sempre più forte e concorrenziale, portando a una riduzione delle vendite e a una reddittività negativa».
Metro comunica infine che, nonostante regolari iniezioni di capitale, investimenti nel rimodellamento e nell’espansione della rete, per importi di parecchi milioni di euro, l’esercizio 2020/21, chiuso, in Belgio, con un fatturato di 646 milioni di euro, presenta un Ebdita normalizzato negativo.
In ogni caso, per il momento, la rete locale continua nella propria attività.
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