Jysk chiude l'esercizio con 135 nuovi negozi
Jysk chiude l'esercizio con 135 nuovi negozi
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di Luca Salomone
Ottimi risultati per Jysk.
La catena danese di articoli e mobili per la casa, il giardino e l’ufficio, ha chiuso, infatti, il bilancio 2022-2023, terminante ad agosto, con un fatturato di 38,5 miliardi di corone, 5,2 miliardi di euro, e una crescita, sul precedente esercizio, del 6,3 per cento.
E questo a dispetto di un’economia internazionale che continua a essere minacciata da molteplici elementi negativi, come l’inflazione e il generale aumento dei costi.
Quarantotto nazioni presidiate
Il totale clienti, negli oltre 3.300 negozi del marchio, soprattutto diretti, ma anche in franchising, nei 48 Paesi raggiunti, è salito di 1 milione e 200 mila unità.
Le principali nazioni nazioni presidiate, oltre alla nostra, sono Germania e Austria, Spagna e Portogallo, Francia, Svizzera, Gran Bretagna e Irlanda, Grecia, Tailandia e Vietnam, Canada, Emirati e Kuwait, area balcanica, est europeo, tutta la Scandinavia…
Nello scorso mese di maggio Jysk ha aperto i suoi primi due negozi in Turchia, a Istanbul.
Lo sbarco in Puglia
In totale il retailer nordico ha chiuso l’esercizio con 135 punti vendita in più, lo stesso numero dell’anno precedente. Inoltre, ha investito su 619 negozi per cambi di location, ampliamenti e ammodernamenti.
Una parte consistente dell’impegno finanziario è andata alla digitalizzazione, per arrivare alla formula del commercio unificato, dunque senza soluzione di continuità tra online e off line.
L’azienda, fondata dall’imprenditore Lars Larsen nel 1979, dà lavoro a 30 mila persone nel mondo.
Nella nostra Penisola, dove è entrata nel 2009, l’insegna conta oggi 85 punti vendita in 19 regioni, compresa la Puglia, raggiunta, il 15 settembre con l’apertura nel presso il Centro commerciale Mongolfiera di Taranto: il focus, del resto, è soprattutto sui complessi retail.
Nel periodo dal
1° settembre 2021 al 31 agosto 2022, Jysk Italia ha ottenuto un risultato eccellente, con un fatturato di 87,7 milioni di euro, in crescita del 35% sull’esercizio precedente.
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