Carrefour rientra in Grecia....dopo molti anni
Carrefour rientra in Grecia....dopo molti anni
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di Luca Salomone
A nove anni dalla propria Grexit, avvenuta nel 2012, e dopo lo scoglimento degli accordi con la partecipata locale Marinopolous, controllata al 50%, Carrefour rientra nella nazione ellenica.
strong> E lo fa tramite l’affiliazione che, come è accaduto in Italia, sembra il nuovo schema evolutivo del colosso francese.
Il master scelto, tramite Carrefour partenariat international (la società di management di Boulogne Billancourt deputata agli accordi esteri) è Retail & More, nuova costola alimentare dell’impresa di telecomunicazioni e informatica Teleunicom (gruppo Ave), che ha in portafoglio marchi come Huawei e Samsung.
Nel mirino, oltre ai Greci, ci sono naturalmente i turisti, che ogni anno affollano la bellissima e storica nazione, quasi 30 milioni di persone in tempi normali - con una netta prevalenza di tedeschi, britannici, bulgari, francesi e italiani -, rispetto a una popolazione locale di 11 milioni di abitanti.
E infatti le prime aperture saranno proprio nell’estate del 2022, a partire dall’isola di Creta.
«In Grecia il nostro marchio e i nostri prodotti sono ben conosciuti – spiega Patrick Lasfarque, direttore esecutivo delle alleanze internazionali -. Teleunicom ci offre un’ottima piattaforma per un ingresso rapido ed efficace su questo mercato».
È decisamente una bella mossa, sia in vista della normalizzazione dei flussi di visitatori stranieri, sia perché, la controparte è una società del digitale, un versante sul quale il gruppo sta scommettendo con forza in tutte le nazioni del proprio scacchiere.
Lo spiega ancora meglio Vasilis Stasinoulias, presidente e direttore generale di Retail & More, quando dice: «Anche noi greci potremo beneficiare dell’ecosistema omnicanale di Carrefour, che offre a tutti il servizio giusto. È proprio per questo che il nostro gruppo ha deciso di sviluppare, per l’occasione, la propria nuova divisione alimentare, che comprenderà i due format, Market ed Express».
Teleunicom fa parte, come accennato, di gruppo Ave che ha in pancia, tramite una frastagliata costellazione societaria, lo sviluppo di molteplici marchi: oltre a quelli citati ci sono Microsoft, Lenovo, Activision Blizzard, Bic, 3M, Meccano e tanti altri.
E Marinopoulos? La società, cresciuta fino a un massimo di mille punti vendita, ha finito per collassare nel 2016, subito dopo la conclusione della crisi greca, iniziata nel 2009, passando sotto il controllo del gruppo distributivo Sklavenitis, del magnate della Gdo Spyros Sklavenitis.
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