La bottiglia dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop all’Adi Design Museum

La bottiglia dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop all’Adi Design Museum
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L’iconica ampolla dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, progettata dal noto designer Giorgetto Giugiaro nel 1987, è stata presentata durante l’incontro “Il design del cibo: il rapporto tra design e cultura alimentare” presso l’Adi Design Museum, il celebre luogo, nato attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla collezione storica del premio Compasso d’Oro nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti e gestito dall’associazione Adi.
Qui la bottiglietta ha uno spazio dedicato da aprile 2025, testimonianza concreta del legame tra tradizione produttiva e linguaggio del design industriale. Una scelta che celebra non solo l’eccellenza del design italiano, ma anche il profondo legame tra cultura materiale, territorio e identità gastronomica. L’incontro è stata l'occasione per valorizzare il ruolo del design nella comunicazione delle eccellenze gastronomiche italiane, con la partecipazione di designer, produttori e appassionati che ha messo al centro il valore simbolico e funzionale del design applicato al mondo enogastronomico.
Il presidente dell’Adi Luciano Galimberti ha affermato: «La forma dell’oggetto racconta una storia, nel caso dell’ampolla dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, questa storia è fatta di secoli di sapienza, di artigianalità e di scelte progettuali consapevoli che ne garantiscono l’unicità ed il valore nel tempo».
La forma della bottiglia dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop che il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha adottato dal 1988 racconta una storia, un valore legato al tempo ed all’artigianalità: “La bottiglietta – afferma Leonardo Giacobazzi vicepresidente del Consorzio • che Giorgetto Giugiaro progettò per noi negli anni 80 su commissione della Camera di Commercio fu veramente una idea antesignana che ha permesso nel tempo di distinguere fra i diversi tipi di aceto l’autentica eccellenza di Modena, cioè l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. La bottiglia, unica per tutti i produttori è di per sé stessa garanzia di originalità e della qualità che viene raggiunta solo grazie alle strettissime procedure del disciplinare di produzione. Il Consorzio di Tutela, nella consapevolezza dell’importanza della bottiglietta che ancora oggi chiamiamo “di Giugiaro”, ha in atto nuove strategie promozionali per incentivarne ulteriormente la riconoscibilità sul mercato nazionale ed internazionale, perché oltre che come garanzia di originalità e qualità sia distintiva anche come testimone storico delle procedure estremamente artigianali che grazie al saper fare modenese caratterizzano il nostro territorio fin dai lontani tempi dell’Impero Romano».
La forma richiama il “matraccio” degli assaggiatori e tutti i produttori la utilizzano con il sigillo che ne suggella l’apertura a garanzia di autenticità perché il prodotto è passato attraverso un rigoroso controllo di qualità dopo aver superato l’esame degli assaggiatori. È la sola bottiglietta ufficiale per tutti i produttori ed è venduta nella confezione da 100 ml.
«L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop – ha affermato Michele Montanari consigliere del Consorzio – è arte del saper fare, frutto della capacità creativa e di innovazione radicati nella cultura del territorio modenese, è capacità di un popolo di attrarre il bello espresso nell’opera lirica, nell’ingegneria, nell’arte, nel paesaggio, nell’architettura, nel cibo. Nel 1987, anticipando i tempi, il territorio di Modena ha affidato a Giorgetto Giugiaro l’ideazione di quella che oggi è diventata un'icona del made in Italy, perfetta sintesi di storia, valori e passione custoditi nella esclusiva bottiglia, unica per tutti i produttori, sinonimo di originalità e autenticità dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena».
Oggi più di ieri la bottiglietta disegnata da “Giugiaro” è utile per il consumatore per identificare l’autenticità del prodotto: ne vengono prodotte 165.000 per un valore di circa 7 milioni di euro con una quota di export del 70% che raggiunge principalmente Usa, Francia, Germania e Giappone.