Italia Ortofrutta preoccupata per le proposte di Bruxelles

Italia Ortofrutta preoccupata per le proposte di Bruxelles
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In una nota Italia Ortofrutta esprime il suo sconcerto per la nuova proposta di bilancio a lungo termine dell’Ue (2027-2034), presentata a Bruxelles il 16 luglio, che prevede tagli alla spesa agricola rispetto all'attuale periodo di programmazione. Sono confermate le notizie secondo cui i sussidi agricoli e gli stanziamenti per lo sviluppo regionale sono fusi in un fondo unico del valore di 865 miliardi di euro, all’interno del quale la Politica Agricola Comune (Pac) è stata dotata di un importo fisso protetto da riassegnazioni, per un sostegno al reddito pari a 300 miliardi di euro.
Il sostegno al reddito non si riferisce esclusivamente ai pagamenti diretti, che oggi costituiscono la parte preponderante della Pac, ma comprende anche le iniziative cofinanziate che facevano parte dello sviluppo rurale, ora gradualmente eliminate. Secondo la Commissione, l'importo di 300 miliardi di euro rappresenterebbe un minimo, circa l’80% della spesa agricola totale.
Tagli tra il 20 e il 30%
Secondo i più attenti osservatori, la proposta rappresenta un taglio tra il 20 e il 30% in termini reali (considerata quindi anche l’inflazione) della spesa agricola corrente, già tagliata rispetto al settennato precedente.
«Questa proposta – commenta Andrea Badursi, presidente di Italia Ortofrutta Unione Nazionale, che rappresenta 156 Op ortofrutticole del nostro paese per un fatturato espresso di 2,7 miliardi – ci lascia contrari e contrariati e sembra predisposta da chi non sa cosa sia l’agricoltura, quale valore rappresenti non solo per i produttori agricoli ma per i cittadini e i territori dell’Europa. Se tale proposta non verrà modificata profondamente nel dibattito dei prossimi mesi, avremo conseguenze drammatiche con l’Unione che si aprirà ulteriormente ai prodotti agricoli di importazione. Non riusciamo a capire che logica ci sia in una strategia che mette in discussione dalle fondamenta l’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) arrivando a smantellare l’agricoltura europea».
Nonostante le dichiarazioni del commissario Ue per l'agricoltura Christophe Hansen ("il denaro che arriva direttamente agli agricoltori non viene tagliato”), la proposta riflette infatti una linea strategica che penalizza pesantemente il settore primario e può avere, se confermata, conseguenze nefaste per l’intera economia dell’Unione e per gli stessi consumatori europei.
Speranze per un esito positivo
La possibilità che si arrivi a modifiche profonde della proposta di nuovo bilancio pluriennale presentata mercoledì fortunatamente ci sono. Sia pur per motivi diversi, infatti, la proposta lascia insoddisfatti un po’ tutti: il Parlamento Ue, il Comitato delle Regioni e gli Stati.
«Non fermiamoci alle prime reazioni contrariate – sottolinea Badursi – perché va fatta una pressione straordinaria e costante su Bruxelles per ricollocare l’agricoltura nella sua giusta dimensione. Come si può pensare ad un’Europa che produce meno cibo per i suoi cittadini, che butta alle ortiche tradizioni, saperi, tipicità, innovazioni che fanno dell’agricoltura europea e dei suoi prodotti un’eccellenza probabilmente senza pari nel mondo. Condividiamo la posizione allarmata di Simona Caselli, capo Affari Europei di Legacoop Agroalimentare quando parla di scelte inopinabili e terrificanti, e chiediamo alle istituzioni che ci rappresentano di agire su Bruxelles con la massima determinazione».