Mele italiane, il 40% è destinato all'estero
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Mele italiane, il 40% è destinato all'estero
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Durante l’incontro “La melicoltura italiana, realtà e prospettive”, svoltosi a Berlino in occasione di Fruit Logistica, Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy, ha presentato i dati aggiornati delle mele italiane.
Le superfici a mele sono in Italia sostanzialmente stabili negli ultimi dieci anni, con 54.072 ettari registrati per il 2024. La produzione nella campagna 2024-25 ha raggiunto i 2 milioni e 351mila tonnellate, segnando un +8% sulla campagna precedente e toccando il livello più alto dal 2015-16, con un 8% di produzione biologica. In dieci anni la quota dell’offerta di nuove varietà è passata dal 3 al 14% della produzione totale e da un volume di 70 mila ad un volume di 300 mila tonnellate. Il fenomeno è di assoluto rilievo e va a vantaggio della competitività della mela italiana sui mercati internazionali. Superano in quantità il gruppo delle nuove varietà solo le Golden, con il 31% (primato ancora solido ma tendenzialmente in calo), e le Gala, con un buon 18%.
Mela, il frutto più acquistato in Italia
In Italia la mela è il frutto più acquistato dalle famiglie con una quota di oltre il 20% del totale della frutta fresca e un indice di penetrazione dell'83%. Notevole è il balzo compiuto dalle vendite di mele confezionate rispetto alle sfuse: nel 2016 le mele sfuse rappresentavano oltre l’80% del totale delle vendite, nel 2024 sono scese al 57% con il conseguente aumento al 43% del prodotto confezionato.
Germania e Spagna, primi paesi per l’export
Passando alle esportazioni, la direttrice di Cso Italy ha ricordato che il 40% della produzione prende la strada dell’estero per un volume che sfiora le 850 mila tonnellate e un valore che si avvicina al miliardo di euro. Sono poco meno di 90 le destinazioni in cui arriva la mela italiana e il 42% del quantitativo esportato è destinato ai mercati extra-Ue. Germania e Spagna sono le destinazioni principali. Rilevanti anche le vendite registrate in questi ultimi anni in Brasile, Uk, Paesi Arabi e India, con l’Olanda che, nel mercato Ue, ha preso margini su destinazioni come Francia, Danimarca e Svezia.
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