E’ stato presentato pochi giorni fa alla C.O.CE.A di Segno di Predaia (Tn) il Piano di intervento riguardante le colture biologiche dei produttori del Consorzio, durante l’”Assemblea dei 300” - incontro che riunisce periodicamente tutti i consiglieri delle 16 Cooperative associate.

Il Piano è stato illustrato dal Direttore Generale di Melinda Paolo Gerevini. Sono intervenuti anche Michele Odorizzi, Presidente Melinda; Massimiliano Gremes, Responsabile Qualità; Alessandro Dalpiaz, Direttore APOT; Michele Dallapiccola, Assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca della PAT; Federico Barbi, Direttore Commerciale.

Il Direttore Gerevini ha presentato nel dettaglio il Piano Bio introducendo le motivazioni per le quali Melinda crede necessario ampliare oggi la propria offerta nel biologico.
Prima di tutto renderà ancora più solido il percorso intrapreso da anni in direzione di una sempre maggiore sostenibilità delle coltivazioni.
L’iniziativa giova alla reputazione del marchio Melinda e rappresenta una possibilità per i soci di differenziare le coltivazioni. Non ultimo, la scelta di conversione al biologico rappresenta un’opportunità commerciale perché il Consorzio riuscirebbe in questo modo a garantire forniture costanti ai clienti.

Oggi la produzione di Melinda Bio è di circa 2.500 tonnellate, su circa 80 ettari coltivati. Il piano prevede in 5 anni di raggiungere una superficie coltivata con metodo Bio di 300 ettari (+370%) per una produzione di mele stimata in 14.000 t. Tale produzione consentirà a Melinda di essere presente in maniera costante sul mercato e di lavorare il prodotto in massima sicurezza - è prevista infatti una sala di confezionamento dedicata.


Il progetto di Melinda prevede la produzione di varietà adatte alla coltura biologica e richieste dal consumatore “bio” e che possibilmente abbiano caratteristiche di resistenza e quindi adatte ad una “facile” gestione agronomica. E’ previsto un sostegno alla diffusione di Distretti o Isole BIO o comunque superfici sufficientemente grandi che garantiscano sicurezza alle produzioni biologiche.


Sarà organizzato un adeguato servizio di assistenza tecnica alle nuove superfici, con aumento delle unità lavoro dedicate, un eventuale team tecnico Bio con un responsabile e soprattutto promuovendo formazione specifica ai produttori soci. Saranno inoltre coinvolti capillarmente tutti i possibili interessati al progetto, compresi gli amministratori locali. La fattibilità del piano sarà garantita da un’adeguata copertura economica a sostegno dei soci intenzionati ad aderirvi.