Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Bitto e Valtellina Casera, nel 2024 cresce il valore alla produzione

Bitto e Valtellina Casera, nel 2024 cresce il valore alla produzione

Bitto e Valtellina Casera, nel 2024 cresce il valore alla produzione

Information
redazione

Con 14,6 milioni di euro di valore alla produzione i due formaggi Dop simbolo della Valtellina, Valtellina Casera e Bitto, mettono a segno un +5,7% sul 2023.  A trainare la crescita è sempre il Valtellina Casera: con oltre 221mila forme marchiate e 16.598 quintali prodotti (+8,9% su 2023) il formaggio si conferma il motore della tradizione casearia valtellinese. Oggi il semigrasso di latteria esprime infatti oltre il 90,3% del valore delle due Dop, grazie a 13,2 milioni di fatturato (+10,3% sul 2023). Dopo la contrazione della produzione degli scorsi anni (-39% dal 2019 al 2023 per fattori climatici, difficoltà produttive insite nella lavorazione in alpeggio e passaggi generazionali), nel 2024 si registra una rimonta del Bitto Dop, che risale a 15.431 forme marchiate (+24%), con un fatturato a 2,6 milioni di euro.

«Siamo orgogliosi dei risultati delle nostre due Dop – commenta Marco Deghi, presidente del Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto (CTCB) –. La crescita progressiva ma costante del valore alla produzione, pari al 10,8% dal 2020 al 2024, mostra un’affezione progressiva da parte dei consumatori a due formaggi fortemente identitari, sempre più apprezzati per la loro peculiarità, il fascino della loro produzione e le loro storie, tra quota e valle. Storie che puntiamo a far conoscere sempre di più ad un pubblico vasto, in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, in sinergia con il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina - Taste of Emotion e gli attori del territorio. Ora guardiamo all’annata 2025, con l’obiettivo di portare ancora più valore aggiunto ai nostri prodotti.  La campagna di valorizzazione del Bitto a cui hanno aderito all’unanimità tutti i soci, ha portato a una crescente qualità, che è andata di pari passo con la remuneratività del prodotto, aumentata del 15% nell’ultimo anno. Continueremo a perseguire questa strada, per valorizzare ancor di più la tradizione e l’eccellenza di questo formaggio di montagna unico, punta di diamante della nostra produzione. Parallelamente, con l’ampliamento della produzione e della distribuzione e le campagne sul Valtellina Casera, punteremo ad arrivare sulle principali città del nord e centro Italia».

Il progetto Simca
Il Consorzio per la Tutela dei Formaggi Dop Valtellina Casera e Bitto, partecipa alla conferenza internazionale Prospettive mondiali sulle indicazioni geografiche”, organizzata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), in collaborazione con OriGIn, Origin Italia e Fondazione Qualivita, presso la sede della Fao a Roma dal 18 al 21 febbraio. Nel corso della sessione del 19 febbraio intitolata Innovazioni nella governance, gestione delle Ig e ruolo delle organizzazioni dei produttori”, è stato presentato il progetto Simca, selezionato tra i numerosi studi candidati per l'evento. Il progetto ha l'obiettivo di fornire dati tecnici e operativi per una possibile revisione del disciplinare del Valtellina Casera Dop.

Lo studio, condotto con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e di istituti di ricerca del Cnr, ha analizzato oltre 450 campioni, evidenziando come il Valtellina Casera Dop sia naturalmente privo di lattosio e galattosio. I risultati hanno mostrato che l’uso di starter autoctoni migliora le caratteristiche qualitative del formaggio. Inoltre, l’impiego di colture protettive si è rivelato efficace nel contrastare l’insorgenza di difetti durante la stagionatura, portando alla produzione di un formaggio molto apprezzato. È stato confermato che il latte crudo conferisce al formaggio una maggiore intensità di gusto e aroma, mentre il latte pastorizzato risulta più dolce e visivamente più omogeneo. Altri aspetti zootecnici e tecnologici, ad esempio la razza bovina e la modalità di pressatura delle forme, non hanno inciso in modo significativo sulle caratteristiche compositive e qualitative del formaggio.

«La nostra partecipazione alla conferenza ha ribadito il ruolo strategico del Consorzio nel panorama internazionale delle Indicazioni Geografiche – dichiara Deghi –. Essere soci di Origin ci permette di confrontarci con altre realtà di eccellenza e di contribuire alla crescita del settore. I risultati ottenuti dal progetto Simca non solo rappresentano un passo avanti per la nostra filiera, ma aprono nuove opportunità per i produttori che desiderano entrare in un mercato Dop sempre più solido e competitivo».

 

 

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
       

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info
- Copyright © 2025 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits