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Anci tira le somme: segno più per il 2011
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Anci tira le somme: segno più per il 2011
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L’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani) tira un sospiro di sollievo in un momento di crisi e stagnazione dei consumi. Dall’indagine congiunturale sui primi 9 mesi del 2011 condotta trasversalmente sulle aziende del settore, emergono dati confortanti che vedono un segno positivo con una continua crescita degli addetti.
Il calzaturiero, secondo quanto rilevato dal rapporto, sta attraversando una fase di crescita e recupero di quanto perso nel biennio 2008-2009, scosso dal crollo economico mondiale.
I volumi produttivi hanno registrato un aumento medio del 2,5% in quantità, la dinamica dei prezzi è a +2,6% per le vendite in Italia e a +2,9% sui mercati esteri e cresce anche l'occupazione, con un numero di addetti passato da 80.153 del 2010 a 80.791 alla fine del terzo trimestre del 2011.
Un quadro confortante, ma che impone di proseguire con rinnovato impegno, anche perché la raccolta ordini nei mesi tra settembre e novembre è stata penalizzata da un -0,9%, con un -3,6% sul mercato interno.
Le previsioni dell’Anci sulla fine dell'anno indicano un chiaro rallentamento di tutti gli indicatori di crescita, che restano comunque tendenti al positivo, con l'export in aumento del 10,2% a quota circa 7,3 miliardi di euro e un +4,2% in valore per la produzione, in avanzata dell'1,4% in volume.
Il calzaturiero, secondo quanto rilevato dal rapporto, sta attraversando una fase di crescita e recupero di quanto perso nel biennio 2008-2009, scosso dal crollo economico mondiale.
I volumi produttivi hanno registrato un aumento medio del 2,5% in quantità, la dinamica dei prezzi è a +2,6% per le vendite in Italia e a +2,9% sui mercati esteri e cresce anche l'occupazione, con un numero di addetti passato da 80.153 del 2010 a 80.791 alla fine del terzo trimestre del 2011.
Un quadro confortante, ma che impone di proseguire con rinnovato impegno, anche perché la raccolta ordini nei mesi tra settembre e novembre è stata penalizzata da un -0,9%, con un -3,6% sul mercato interno.
Le previsioni dell’Anci sulla fine dell'anno indicano un chiaro rallentamento di tutti gli indicatori di crescita, che restano comunque tendenti al positivo, con l'export in aumento del 10,2% a quota circa 7,3 miliardi di euro e un +4,2% in valore per la produzione, in avanzata dell'1,4% in volume.
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