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Attrezzati per affrontare la crisi

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Fabio Massi

“Conciliare una ottimale conservazione del prodotto con il risparmio energetico e la riduzione dei costi è possibile – sottolinea Andrea Ceriotti Product Manager - Measurement Systems di Testo – Con il sistema di monitoraggio Testo Saveris si possono collegare delle sonde radio quindi senza necessità di cablaggio su una centralina che raccoglie i dati e che, interfacciata a un pc, tiene monitorati tutti i parametri di temperatura e umidità. Così è possibile vedere se il sistema di sistema di condizionamento/riscaldamento è ben bilanciato e se no andare ad agire sulle ali o sulle stanze che hanno una temperatura superiore o inferiore a quella richiesta. Non è infrequente il caso in cui, impostato il riscaldamento sui canonici 22 gradi, si abbia una stanza a 20 e quella a fianco a 26 con uno spreco inutile di energia che si può evitare con questo strumento. Dislocando le sonde all'interno di un ambiente a temperatura controllata è possibile vedere da un computer centrale se ci sono delle zone calde nel caso del fresco o, viceversa, delle zone fredde nel caso del caldo, andando a fare le adeguate correzioni. Così il controllo centralizzato preserva la qualità dei prodotti, fa risparmiare energia con l'ottimizzazione delle temperature, e consente una riduzione dei costi non solo perché taglia gli sprechi ma anche perché il sistema è dotato di sonde wireless: il cablaggio comporterebbe costi aggiuntivi oltre ai vincoli di installazione”. “Da tempo il risparmio di energia e materie prime è obiettivo primario di BÄRO – evidenzia Nicola Mazzucato Business Development Manager Italia di Bäro – La massima efficienza del riflettore così come quella dell’apparecchio d'illuminazione e la distanza massima tra un corpo illuminante e l’altro sono le idee di base di ogni nostro studio. Alta qualità dei materiali e certificazioni garantiscono la lunga durata dei nostri apparecchi. Un esempio pratico riguardo a questa visione di lungo termine è la nostra “Iniziativa 100W BBS BÄRO Bright Star”. I continui e recenti sviluppi anche nelle lampade ad alogenuri metallici hanno permesso di ridurre il consumo di energia senza ridurre il flusso luminoso. Rispetto alla nostra precedente lampada BLS 150 W, la nuova BBS 100W (disponibili in 70,50 e 35W) ha quasi la stessa potenza luminosa e circa il 25% in più di vita. BÄRO in Germania ha predisposto un impianto-kit per gli apparecchi ad incasso/rotaia e sospensione con lampade a 150W per adattarli a questa nuova tecnologia. I nostri clienti hanno potuto, pertanto, passare alla più recente tecnologia di lampade agli alogenuri metallici senza dover sostituire l'intero apparecchio. In Germania gli elettricisti BÄRO sono in grado di cambiare l'alimentatore elettronico e riutilizzare l'apparecchio vecchio senza rimuoverlo dal negozio. Il refitting è un approccio ambientale programmato e pensato nello sviluppo anche dei dispositivi LED al fine di ridurre gli sprechi ed il costo economico”. Per quanto riguarda il settore affettatrici e bilance, l'attenzione all'ambiente si è sviluppata soprattutto nel secondo ambito: “Le bilance – ricorda Mauro Amadei presidente di Berkel – sono fatte mediamente di materiali plastici e di componenti elettroniche come i display e le schede elettroniche che hanno problematiche diverse. Per quanto riguarda le bilance la nostra attenzione si traduce nella limitazione delle materie plastiche e nell'utilizzo nei nuovi modelli di materiali come l'acciaio che possono essere riutilizzati. Cerchiamo di riutilizzare tutti i componenti della struttura e smaltiamo le parti elettroniche seguendo le normative sui RAEE. Per quanto riguarda le affettatrici e gli altri prodotti cerchiamo di avere un atteggiamento un po' diverso rispetto al mercato tradizionale, forti di un'esperienza internazionale che fatto maturare nella nostra cultura aziendale una grande attenzione all'ambiente. Oggi i nostri uffici e la nostra linea di produzione utilizzano solo energie provenienti da fonti rinnovabili; cerchiamo di utilizzare materiali più facilmente riciclabili e prestiamo particolare attenzione all'aspetto degli imballaggi. Per quanto, per fare un esempio, le affettatrici siano fatte con tanto alluminio, materiale di per sé riutilizzabile senza problemi, uno dei problemi ancora più diffusi riguarda gli imballi: molti utilizzano ancora quelli con schiume di poliuretano espanso che sono difficilmente smaltibili e che noi abbiamo eliminato dalla nostra produzione, utilizzando esclusivamente cartone e legno, possibilmente riciclati”.

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