Ridisegnare la competizione a partire dalla collaborazione: è questa la proposta, senz’altro interessante e stimolante, lanciata dal libro “La competizione collaborativa. Ricostruire il capitale sociale ed economico”.
Perché è necessario, nell'attuale contesto economico, concepire un business model che si basi sulla collaborazione fra competitor? Il volume lo spiega partendo da alcune semplici considerazioni: il mondo occidentale - a lungo convinto che l’abbondanza dei beni non dovesse mai finire - si è dovuto bruscamente risvegliare di fronte ai problemi posti dalla crisi dei consumi. La recessione, infatti, ha fatto sì che l’intero sistema economico cui eravamo abituati venisse rimesso in discussione: di qui lo sviluppo di una serie di analisi ex post, nella maggior parte dei casi di carattere economico-finanziario.
Il libro in oggetto esamina invece la questione da un punto di vista diverso e originale. Pone l’accento cioè sulla necessità di introdurre, nel terreno dell’economia, regole più stringenti e orientate a recuperare comportamenti eticamente più rigorosi. È giunto il tempo – ci dice il volume - di ripensare l’economia per favorire processi di crescita più rispettosi dell’equità nella redistribuzione della ricchezza, in un contesto globale dove la crescente interdipendenza richiede politiche condivise, più orientate a una collaborazione costruttiva che a una competizione distruttiva. Secondo la “La competizione collaborativa” quindi, un modello di business che preveda uno sviluppo economico non solo dei Paesi più ricchi, ma anche dei mercati emergenti o di quelli più poveri, potrà essere, a medio-lungo termine, più vantaggioso per tutti, nessuno escluso.
La competizione collaborativa. Ricostruire il capitale sociale ed economico Egea di Fabrizio Pezzani 16,00 euro 224 pagine