Ortofrutta d'Italia: L'Italia conquista il primato produttivo Europeo della produzione di meloni
Ortofrutta d'Italia: L'Italia conquista il primato produttivo Europeo della produzione di meloni
- Information
I meloni appartengono alla famiglia botanica delle cucurbitacee e sono considerati i frutti dell’estate per eccellenza.
Sono frutti ideali per il consumo fresco e dissetante nel corso della giornata o a fine pasto o in accompagnamento alla carne, in primis il prosciutto.
Il melone è composto da una percentuale elevata d'acqua, pari a circa il 95% ed è ricco di vitamine e antiossidanti naturali benefici per la nostra salute. Per via del suo contenuto d'acqua, il melone regala una sensazione di freschezza e di sollievo dalla calura estiva. E' considerato utile per depurare i reni e contro il bruciore di stomaco.Possiedono eccellenti caratteristiche nutrizionali che li rendono veri e propri toccasana nell’alimentazione salutistica.
Assicura un limitato apporto calorico, pari a circa 60 calorie per una porzione media.
E’ ricco di carotenoidi e adenosina, ad azione protettiva delle cellule ed è una fonte di energia naturale grazie agli zuccheri semplici presenti.
PRODUZIONI E CONCORRENZA EUROPEA
Il melone può considerarsi, a pieno titolo, una delle più importanti produzioni ortofrutticole italiane. La coltivazione in serra rappresenta oltre l’85% della superficie totale coltivata a melone che raggiunge, secondo dati CSO, circa 23.000 ettari totali.
La produzione supera le 500.000 tonnellate annue.
La principale regione produttiva è la Sicilia, dove nel 2014 risulta concentrato il 37% della superficie
nazionale. Seguono a distanza la Lombardia con il 12%, la Puglia con l’8%, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna con il 6% mentre Campania e Sardegna si aggiudicano il 5%.
In ambito europeo le superfici investite a meloni risultano maggiormente concentrate in Spagna e in Italia ma i due paesi evidenziano andamenti diversi: le superfici investite in Spagna risultano in calo, progressivo tanto che nel 2014 l’Italia per la prima volta è diventata primo produttore d’Europa.
l’Italia, pur con oscillazioni, ha mantenuto una media di circa 25.000/26.000 ettari.
Durante l’ultima campagna la Spagna ha perso l’11% degli investimenti a melone mentre l’Italia è cresciuta dell’1% rispetto al 2013.
Dopo Italia e Spagna seguono Francia e la Romania, entrambe in calo, nel 2014.
L’export di melone è in forte crescita. Nel 2014 le esportazioni italiane di meloni hanno raggiunto le 30.000 tonnellate, il quantitativo più elevato degli ultimi cinque anni, con un aumento del 19% rispetto ai volumi già elevati registrati la stagione precedente.
CONSUMI
Il melone è uno dei prodotti ortofrutticoli che ha registrato negli ultimi anni un maggiore incremento passando dalle 187.000 tonnellate annue del 2000 alle 215.600 del 2014.
Una tendenza che evidenzia la grande crescita qualitativa dell’offerta italiana che sta vivendo una fase di importante specializzazione e rinnovamento con prodotti di ottima qualità, servizi avanzati e promozione di prodotto.
Ettore Cagna Presidente Interprofessione Melone e Direttore Don Camillo
“ Sul melone – dichiara Ettore Cagna – Presidente dell’ Interprofessione è in atto, da parte delle aziende leader come la Don Camillo una importante attività di ricerca sul miglioramento genetico e l’innovazione varietale orientando le scelte delle tipologie di prodotto più innovative con interessanti test sui consumatori giovani che oggi rappresentano un target in sviluppo.
L’evoluzione varietale – prosegue Cagna – dopo la grande azione sull’innalzamento del grado zuccherino dei frutti sta procedendo con un forte interesse riguardo al colore della polpa dei frutti . Il colore interno dei meloni, oggi, deve essere di un arancio molto vivace e con una shelf life garantita di 6/8 giorni.
I risultati dell’impegno delle imprese leader italiane sul melone si stanno vedendo ed oggi i consumi, pur essendo calati rispetto a 10 anni fa, sono in ripresa.
Tuttavia il comparto deve avere una governance per evitare i problemi di disaggregazione e malagestione.
Prima di fare meloni bisogna sapere a chi venderli, per non trovarsi con volumi eccessivi e far crollare i prezzi .Le aziende specializzate in Italia sono massimo 15 e producono , come minimo, per 6 mesi l’anno è una coltura importante a cui prestare molta attenzione.
Sergio Trevisan – Direttore Cico Mazzoni
Una offerta con standard qualitativi elevatissimi e sempre più segmentata in funzione delle diverse esigenze del consumatore italiano ed europeo, così si caratterizza la produzione di melone del Gruppo Mazzoni che si può considerare, a pieno titolo, una delle aziende con la tradizione più antica e radicata nel tempo riguardo alla coltura del melone in Italia.
Ed per questa campagna appena iniziata, l’offerta Mazzoni – prosegue Trevisan - si rivolge ai clienti più esigenti e selettivi esigenti della distribuzione Italiana ed Estera con una offerta certificata Global Gap al 100%, una grande attenzione alla qualità ed alle esigenze dei consumatori sia in termini di grado zuccherino sia riguardo alla tenuta del prodotto, alla pezzatura ed alla continuità di offerta sul punto vendita,.
La Filiera Mazzoni - conferma Trevisan – presenta due tipologie di meloni : il melone retato e il long shelf life.
Il retato è il melone classico italiano con caratteristiche eccellenti dal punto di vista organolettico gustativo, pigmentazione eccellente, cavità placentare contenuta, grado zuccherino minimo garantito, ottima conservabilità.
Il melone long shelf life è l’altra tipologia con cui il Gruppo Mazzoni è presente sul mercato nazionale ed estero con caratteristiche che evidenziano una retatura fitta senza definizione delle fette, un colore della polpa salmone intenso ed elevata consistenza, serbevolezza e dolcezza.
Il melone long shelf life è un melone adatto a tutte le stagioni, con una eccezionale resistenza alla sovramaturazione.
Il panorama varietale e produttivo – conclude Trevisan – è molto migliorato negli ultimi anni e l’Italia oggi si colloca in una posizione di primo piano nell’offerta di meloni europea conquistando una leadership produttiva fino ad ora rincorsa.
ACCORDO TRA CONSORZIO MUNDIAL E GRUPPO ALEGRA
IL recente accordo tra il Consorzio Mundial di Licata, Agrigento, leader in Italia nel settore dei meloni e il Gruppo Alegra di Faenza ( RA) punta ad incrementare vendite e consumi attraverso azioni di promozione e valorizzazione di un prodotto dalle caratteristiche organolettiche straordinarie.
La superficie coltivata a melone dal Consorzio Mundial raggiunge i 900 ettari nell'area di Licata (AG), Palma di Montichiaro (AG) e Ispica (RG) e conta una produzione di circa 18.000 tonnellate di meloni Red Falcon, una varietà dalle caratteristiche qualitative eccezionali esaltate dalle condizioni pedoclimatiche -
La varietà Red Falcon è prodotta in esclusiva dai soci del Consorzio, è commercializzata con il marchio Mundial.
Per garantire ai distributori e ai consumatori un prodotto di alta qualità per tutta la stagione, il Consorzio ha affidato a una società esterna, SATA, il controllo della produzione e delle caratteristiche qualitative del prodotto dei soci.
"L'accordo – dichiara Stefano Soli, responsabile marketing e sviluppo di Alegra – attribuisce ad Alegra il coordinamento della commercializzazione dei meloni a marchio Mundial, sia presso i grossisti presenti nei mercati generali italiani, che assorbono le quantità maggiori di prodotto, sia nei canali della moderna distribuzione, con l'obiettivo di sviluppare in particolare il canale dell'export".
Le aziende associate al Consorzio Mundial partecipanti al progetto sono: Agricola Chiaramonte (Agrigento), Fonteverde (Ispica, Ragusa), Fruttomania (Palma di Montechiaro, Agrigento), La Falconara (Licata, Agrigento), Master Fruit (Licata, Agrigento), Ortobig (Licata, Agrigento), Salfrutta (Licata, Agrigento), San Tommaso (Licata, Agrigento) e Special Fruit (Licata, Agrigento).
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.