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Nel 2015 cresce la qualità e aumentano i consumi delle albicocche

Nel 2015 cresce la qualità e aumentano i consumi delle albicocche
Nel 2015 cresce la qualità e aumentano i consumi delle albicocche

Nel 2015 cresce la qualità e aumentano i consumi delle albicocche

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Fabio Massi

Le albicocche stanno vivendo, negli ultimi anni, un vero e proprio boom in termini di apprezzamento dei consumatori grazie alla grande innovazione varietale che ha portato sui mercati cultivar dalle caratteristiche organolettiche e gustative eccellenti.

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Sono frutti comodi da mangiare, non sgocciolano e possono essere facilmente utilizzati come snack spezza fame salutare.
A livello nutrizionale sono un perfetto concentrato di benefici salutistici : sono ricche di vitamina A e di Vitamina C, ricche di fibre e potassio
Cento grammi di albicocche possiedono circa 28 calorie.Sono ottime da consumo fresco ma anche eccellenti se trasformate in succhi, essiccate o utilizzate in cottura per dolci, gelati e yogurt.
L’albicocca sta vivendo un periodo molto positivo anche dal punto di vista commerciale considerando che le quotazioni sono mediamente soddisfacenti.

Secondo i dati CSO, per l’annata 2015,in Europa si attendono 510.000 tonnellate di albicocche con una flessione del 4% rispetto al 2014. In termini nazionali, le produzioni 2015 vedono l’Italia in calo di circa 7% rispetto al 2014, la stessa tendenza al calo produttivo si evidenzia per la Grecia mentre, per la Spagna si rileva una ipotesi di crescita del 12% rispetto all’anno scorso e del 21% rispetto alla media 2019/2013.L’Italia è il quinto produttore al mondo dopo Turchia, Iran, Uzbekistan e Algeria. Le regioni più importanti per la produzione che rappresentano ognuna circa il 25% della produzione nazionale sono l’Emilia-Romagna, la Campania e la Basilicata.
I principali concorrenti italiani sono Francia, Spagna e Grecia, con alte performance in termini di esportazione e in termini di standardizzazione della qualità offerta.

GLI SCAMBI COMMERCIALI
L’export italiano di albicocche, secondo i dati CSO è in fase di forte incremento. Rispetto al basso valore 2013, posizionandosi sopra le 25.000 tonnellate complessive, +62% rispetto ai volumi registrati nel 2013. I mercati più rappresentativi di riferimento rimangono i Paesi dell’Unione Europea che, anche nel 2014, costituiscono il 94% sul totale. Il mercato tedesco ha assorbito il 45% del totale destinato all’estero come nel 2013 ma con un incremento del volume pari al +60%. Al secondo posto si conferma l’Austria con volumi solo di poco superiori al 2013, mentre seguono con incrementi nettamente maggiori sullo scorso anno, le spedizioni in Slovenia, Croazia e Rep. Ceca. Le esportazioni verso i mercati dei Paesi fuori Europa nel 2014 hanno coperto il 5% del totale, una quota leggermente inferiore rispetto agli anni più recenti. Tra questi primeggia la Svizzera mentre la Russia, prima dell’attuazione dell’embargo aveva assorbito quantitativi nettamente maggiori nella fase iniziale della stagione.
Tra le altre destinazioni il prodotto è spedito prevalentemente verso gli Emirati Arabi Uniti e paesi africani (Libia ed Egitto). Nel 2014 l’Italia ha importato il 7% in più di albicocche rispetto alla stagione antecedente. La frutta è arrivata dai paesi dell’Unione Europea, confermando la contrazione del prodotto in entrata dai Paesi nordafricani. Sempre nel 2014 sono incrementati i volumi dei nostri principali fornitori Francia e Spagna rispettivamente del +14% e +10% rispetto al 2013; poco meno del 60% del totale complessivo è prodotto francese che continua ad essere il primo fornitore nonostante una riduzione della propria quota di mercato a cui segue il prodotto di origine spagnola che è arrivato a rappresentare una quota prossima al 40%. Al di fuori dell’Unione Europea, l’Italia ha importato quantitativi molto contenuti prevalentemente dal Marocco.

INNOVAZIONE VARIETALE, LA CHIAVE DEL SUCCESSO
L’innovazione varietale sull’albicocco deli ultimi dieci anni ha completamente rivoluzionato la tipologia di prodotto presente sul mercato, il calendario commerciale e le modalità di coltivazione.
L’albicocco, fino a pochi anni fa era rappresentato sul mercato da una gamma varietale con caratteristiche molto differenziate a seconda dell’epoca di maturazione del frutto. Il calendario di produjzione si concentrava su 4 o 5 settimane al massimo mentre ora riesce a coprire un periodo molto più ampio che si avvicina a quello delle pesche e nettarine anche se più breve nella fase tardiva.
L’aspetto estetico delle albicocche è migliorato moltissimo con la totale sostituzione delle vecchie varietà di colore giallo con varietà caratterizzate da una colorazione di fondo arancione accesa e, per talune cultivar, una pigmentazione rossa diffusa.
Il frutto che un tempo soffriva di scarsa resistenza alla manipolazione e confezionamento, maturando molto velocemente, oggi presenta, mediamente, caratteristiche tali da renderlo facilmente trasportabile e quindi esportabile anche in paesi lontani.
Le varietà emergenti inoltre presentano caratteristiche gustative molto buone, con un grado zuccherino elevato ed un rapporto acidi zuccheri ottimale. Questo si verifica anche, nella maggior parte dei casi s, sulle varietà precoci che, un tempo risultavano veramente poco gradevoli dal punto di vista gustativo.
Oggi, varietà precoci del gruppo Kot , per il periodo di Maggio e Giugno o la Orange Ruby per il periodo intermedio o altre ancora in fase tardiva, fino ad agosto, della serie Carmingo rispondono appieno alle esigenze dei produttori e soprattutto del consumatore che premia il sapore e la qualità organolettica delle nuove albicocche.

http://www.csoservizi.com/







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