Frutta secca: primo via libera all’aumento di tossine

Frutta secca: primo via libera all’aumento di tossine
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Il Comitato dei rappresentanti dei 27 Stati dell’Unione non si opporrà alla proposta della Comunità europea di innalzare i limiti consentiti di aflatossine.
Dopo questo primo via libera al nuovo regolamento, l’ultima parola spetta al Parlamento che si pronuncerà entro i prossimi tre mesi: se la proposta passerà si potranno trovare in pistacchi, mandorle e noccioline concentrazioni di tossine anche doppie rispetto a quelle attuali.
Le aflatossine fanno parte della famiglia delle micotossine e sono sostanze tossiche prodotte da alcune muffe che si possono trovare in diversi alimenti fra cui, oltre alla frutta secca, mais, riso, fichi, oli vegetali grezzi e semi di cacao. Non sono distrutte dalla cottura né da altri processi di trasformazione dei cibi.
Il nuovo regolamento, che stabilirà gli incrementi autorizzati per ogni tipo di prodotto, rappresenta un adeguamento al Codex Alimentarius, l’ente creato dalla Fao e dall’Organizzazione mondiale della sanità per fissare gli standard alimentari.
Nel 2008 il Codex aveva stabilito di portare il livello massimo di aflatossine contenute in noci, pistacchi, nocciole e affini a 10 microgrammi per chilo: attualmente, invece, l’Europa consente un massimo di 4 microgrammi per chilo.
Dopo questo primo via libera al nuovo regolamento, l’ultima parola spetta al Parlamento che si pronuncerà entro i prossimi tre mesi: se la proposta passerà si potranno trovare in pistacchi, mandorle e noccioline concentrazioni di tossine anche doppie rispetto a quelle attuali.
Le aflatossine fanno parte della famiglia delle micotossine e sono sostanze tossiche prodotte da alcune muffe che si possono trovare in diversi alimenti fra cui, oltre alla frutta secca, mais, riso, fichi, oli vegetali grezzi e semi di cacao. Non sono distrutte dalla cottura né da altri processi di trasformazione dei cibi.
Il nuovo regolamento, che stabilirà gli incrementi autorizzati per ogni tipo di prodotto, rappresenta un adeguamento al Codex Alimentarius, l’ente creato dalla Fao e dall’Organizzazione mondiale della sanità per fissare gli standard alimentari.
Nel 2008 il Codex aveva stabilito di portare il livello massimo di aflatossine contenute in noci, pistacchi, nocciole e affini a 10 microgrammi per chilo: attualmente, invece, l’Europa consente un massimo di 4 microgrammi per chilo.
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