Dal 2009 tagli alle quote pesca per il tonno rosso

Dal 2009 tagli alle quote pesca per il tonno rosso
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Durante un convegno che si è tenuto a Marrakech, l’Europa e gli altri Paesi della Commissione internazionale per la conservazione del tonno dell’Atlantico e del Mediterraneo (Iccat) hanno deciso di tagliare nei prossimi due anni il 30% delle quote di pesca del tonno rosso, specie in via di estinzione.
Il piano prevede inoltre di ridurre da sei a due mesi - dal 15 aprile al 15 giugno - la campagna di pesca e di riportare la capacità delle tonniere e delle fattorie del mare ai livelli del 2007-2008. Vengono poi introdotte quote individuali e controlli specifici per i pescherecci sopra i 24 metri, rafforzate le misure di mercato e vietato l’import e l’export di tonno privo di quote di pesca.
La Commissione europea ha accolto con soddisfazione l’accordo che prevede di ridurre nel 2009 le quote di pesca da 28.500 a 22.000 tonnellate per tutti i 46 paesi dell'Iccat, per scendere a 19.950 nel 2010 e a 18.500 nel 2011. Il prossimo anno l’Europa dovrebbe quindi assicurarsi, secondo i calcoli di Bruxelles, una quota di tonno rosso di 12.300 tonnellate di cui il 25,7% andrebbe ai pescatori italiani.
Le misure hanno suscitato le proteste dei gruppi ambientalisti, che ritengono i nuovi limiti inadeguati a fermare il declino del tonno rosso. Secondo quanto spiegato dal Wwf, gli scienziati dell’Iccat avevano infatti raccomandato una quota massima di 15.000 tonnellate per evitare il collasso della specie.
Delusione anche da parte delle organizzazioni italiane tra cui Federpesca che, pur apprezzando la posizione contraria mantenuta fino all’ultimo dal nostro Paese, che le decisioni di Marrakech non realizzeranno un’effettiva politica di conservazione degli stock.
La parola ora passa ai ministri europei che vareranno le nuove quote durante il consiglio Ue che si svolgerà dal 17 al 19 dicembre a Bruxelles.
Il piano prevede inoltre di ridurre da sei a due mesi - dal 15 aprile al 15 giugno - la campagna di pesca e di riportare la capacità delle tonniere e delle fattorie del mare ai livelli del 2007-2008. Vengono poi introdotte quote individuali e controlli specifici per i pescherecci sopra i 24 metri, rafforzate le misure di mercato e vietato l’import e l’export di tonno privo di quote di pesca.
La Commissione europea ha accolto con soddisfazione l’accordo che prevede di ridurre nel 2009 le quote di pesca da 28.500 a 22.000 tonnellate per tutti i 46 paesi dell'Iccat, per scendere a 19.950 nel 2010 e a 18.500 nel 2011. Il prossimo anno l’Europa dovrebbe quindi assicurarsi, secondo i calcoli di Bruxelles, una quota di tonno rosso di 12.300 tonnellate di cui il 25,7% andrebbe ai pescatori italiani.
Le misure hanno suscitato le proteste dei gruppi ambientalisti, che ritengono i nuovi limiti inadeguati a fermare il declino del tonno rosso. Secondo quanto spiegato dal Wwf, gli scienziati dell’Iccat avevano infatti raccomandato una quota massima di 15.000 tonnellate per evitare il collasso della specie.
Delusione anche da parte delle organizzazioni italiane tra cui Federpesca che, pur apprezzando la posizione contraria mantenuta fino all’ultimo dal nostro Paese, che le decisioni di Marrakech non realizzeranno un’effettiva politica di conservazione degli stock.
La parola ora passa ai ministri europei che vareranno le nuove quote durante il consiglio Ue che si svolgerà dal 17 al 19 dicembre a Bruxelles.
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