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Birra italiana: boom di export

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Birra italiana: boom di export

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Fabio Massi

La birra entra sempre più nelle abitudini di consumo degli italiani e quella “tricolore” fa il pieno di consensi all’estero.

È questo, in sintesi, il principale risultato presente nell’Annual Report 2017 di AssoBirra, il rapporto sull’andamento del comparto brassicolo e sul valore economico, sociale e ambientale del settore birrario e di quello dei maltatori, promosso dall’associazione che raggruppa 2 malterie e circa 40 tra grandi, medi e piccoli birrifici, rappresentativa di più del 90% della produzione nazionale e del 71% di birra immessa al consumo nel nostro Paese. Secondo i dati registrati dai produttori aderenti all’associazione, la birra italiana vive un momento straordinario: export, produzione e consumi fanno segnare livelli record mai censiti da AssoBirra in oltre 110 anni di storia.

Nel 2017 le esportazioni hanno raggiunto il massimo storico (2,7 milioni di ettolitri), in crescita del 7,9% rispetto al 2016. Lo scorso anno anche la produzione ha fatto segnare il valore più alto in assoluto (15,6 milioni di ettolitri), in aumento del 7,5% rispetto al 2016: un dato che testimonia lo stato di salute del settore e che ha generato effetti positivi sui comparti agricolo, Ho.Re.Ca. e sulla distribuzione tradizionale. Tra i principali impatti economici registrati dall’Annual Report di AssoBirra un posto di rilevo occupa la crescita della produzione italiana di malto (75.800 tonnellate), che ha visto un aumento del 3,4% rispetto al 2016.

“Questi storici risultati – commenta Michele Cason, Presidente AssoBirra - si devono ad un comparto poliedrico che si è caratterizzato negli anni per la presenza, da un lato, di una moderna filiera agricola che punta sulla qualità delle materie prime e, dall’altro, di un tessuto imprenditoriale ed industriale profondamente radicato sul territorio che ha investito nel Paese, nella vocazione internazionale della birra Made in Italy e in un’innovazione sempre più sostenibile. La diversificazione di prodotto delle birre artigianali ha recentemente portato una ventata di novità, contribuendo alla rigenerazione di tanti territori attraverso la valorizzazione di risorse umane e naturali. Abbiamo ancora enormi potenzialità – aggiunge Cason - e il nostro impegno continuerà a favore di un’associazione inclusiva, aperta al dialogo e all’ascolto, orientata ad avvalersi del contributo di tutti per sviluppare un settore determinante nel sistema economico del Paese e diffondere sempre più la cultura della birra e un consumo responsabile".

L’eccezionalità del momento vissuta dal settore birrario non è riconducibile, però, soltanto alla crescita delle esportazioni; anche nel mercato interno, infatti, si continua a registrare un apprezzamento per la birra commercializzata in Italia, con livelli di consumo pro capite che per la prima volta toccano quota 31,8 litri, record assoluto ed in aumento di 0,4 litri rispetto allo scorso anno. La crescita della quota annuale di birra consumata si è tradotta, poi, in un aumento dell’1,6% dei consumi sul territorio nazionale che oggi superano i 19 milioni di ettolitri. Dall’analisi dei trend descritti nell’Annual Report emerge come già oggi la birra sia diventata un elemento del vissuto quotidiano degli italiani, che ricercano sempre più una maggiore varietà di gusti e sapori soprattutto durante i pasti, ormai una consolidata e peculiare caratteristica italiana. Il 2017 ha visto anche un sensibile calo dell’import, diminuito del 9,1% rispetto al 2016 e attestatosi a 6,4 milioni di ettolitri.

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