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Basta sparare nel mucchio

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Basta sparare nel mucchio

Basta sparare nel mucchio

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Redazione

Gli elementi che impongono la svolta ci sono tutti: malessere diffuso per la crisi, indicatori economici che non promettono nulla di buono e costo eccessivo di promozioni indiscriminate che non riescono a incentivare consumi sempre più in ritirata, come conferma la recente indagine Coop sul trend del comparto alimentare; nel biennio 2007-2009 la spesa pro-capite degli italiani è calata del 7,5%, il dato peggiore da 30 anni a questa parte.

Per essere più precisi, nelle prime 33 settimane del 2010 sono scese in Gdo le vendite di pasta (-2,8%), di conserve di pomodoro (-2,3%), di olio d’oliva (-1,7%) e di semi (-5%).
Per produttori e retailer, la necessità di rendere più efficaci gli investimenti in promozioni riducendo gli sprechi si fa dunque impellente portando al pettine nodi mai sciolti e rendendo attuali alcuni interrogativi. S’avvicina il momento in cui i giovanissimi smetteranno d’essere bombardati da spot e offerte su adesivi per dentiere e le persone più mature da quelli che spingono all’acquisto di pannolini per neonati? E chi per colazione più d’un caffé non manda giù, smetterà di sorbirsi quelli che invitano a consumare fiocchi e cereali? Mentre molte famiglie sono portate a rivedere e contenere il paniere della spesa, nelle imprese si diffondono queste perplessità e nascono riflessioni sui costi esorbitanti delle promozioni indistinte.

Insomma, non sarà il caso di smetterla di sparare nel mucchio? Anche perché l’indagine Coop, addentrandosi nello specifico, mostra che i consumi si sono parecchio polarizzati. Che c’è una parte della popolazione che vive bene, per la quale lo stile di vita non s’è modificato, mentre un’altra tira la cinghia: calano le vendite dei prodotti di base (-8%), ma cresce il prezioso segmento del “pronto” dove fanno faville le pizze surgelate (+17%), la pasta fresca ripiena (+12%) e i piatti pronti (+12%).

Ragioni ulteriori per segmentare la spesa in promozioni dedicandole ai gruppi di individui più portati a consumare quel certo tipo di prodotto. Che ne pensano le aziende specializzate che agiscono in questo comparto offrendo i loro servizi di marketing e di analisi del comportamento dei consumatori a produttori e retailer? Ecco di seguito le loro opinioni.

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