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Cresce del 2,4% il mercato digitale in Italia

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Redazione

Nel corso della giornata di apertura di Digital Italy Summit 2017, Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group (TIG), ha presentato il Rapporto annuale da cui è emerso Il Digitale e la forza del nostro Paese, delle sue Imprese e dei suoi Territori, edito da Maggioli Editore, realizzato per studiare le possibili direttrici dell’innovazione per il Paese, valorizzando l’importanza del digitale in questo processo.


Il Rapporto annuale 2017 Digital Italy nasce da una presa di coscienza del ruolo sempre crescente che il digitale e le tecnologie informatiche hanno e possono avere nel definire e nel promuovere l’economia del Paese. In questo senso, The Innovation Group si propone attraverso il volume di “raccontare” questo ruolo e di descriverne caratteristiche e peculiarità. D’altra parte, questa narrazione non può prescindere dalla dimensione della diffusione delle tecnologie e dei trend tecnologici che sottendono a questo fenomeno. TIG monitora da anni il mercato ICT e digitale nel suo complesso, mettendone di volta in volta in evidenza evoluzioni e trasformazioni.


“Il digitale abilita una nuova visione e un nuovo modello di Italia, più efficiente, più competitivo, più vicino ai cittadini e ai loro bisogni. Occorre sviluppare il prima possibile un progetto di “Italia Digitale”, un piano condiviso tra tutti gli attori economici, sociali e dell’innovazione del Paese, fondato sulla forza delle nostre imprese e dei nostri territori, che promuova un’azione rapida verso un obiettivo comune: diffondere le migliori pratiche di innovazione digitale per sviluppare un “modello italiano per la crescita”. Esso non deve necessariamente tendere a riproporre ricette e rimedi ripresi da altri Paesi, ma deve saper capitalizzare le esperienze, le tradizioni e ciò che di buono c’è all’interno dei confini italiani per capire alla fine quale strada intraprendere”, ha dichiarato Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group. “Occorre sviluppare un “modello di politica per l’innovazione digitale” che sia orizzontale rispetto alle esigenze del Paese nel suo complesso, che riesca a tenere conto della complessità e del potenziale di scelte che l’innovazione digitale offre al Paese, alle sue istituzioni, alle imprese e ai cittadini”.


Internazionalizzazione e digitalizzazione sono due strategie complementari che concorrono alla crescita e allo sviluppo delle imprese italiane: le prime permettono di “allargare” i mercati di sbocco e di ampliare la base clienti per prodotti di nicchia e specializzati; il digitale, oltre a contribuire al processo di apertura dei mercati (si pensi al ruolo in questo senso dell’e-commerce), velocizza i processi di innovazione e aiuta a consolidare e a estendere la rete di relazioni (il “distretto” originale) dell’impresa.


Facendo leva in modo significativo sulle nuove tecnologie le aziende italiane possono riaffermare la propria posizione nei mercati e guadagnare vantaggio competitivo.
Per il 2017, TIG ha stimato che il mercato italiano dell’Information & Communication Technology sia pari a 55,1 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 2,4% rispetto all’anno precedente. In particolare, crescono sia il mercato IT (+3,8%) sia il mercato delle TLC (+1,6%): da un lato, infatti, il mercato dell’Information Technology – con un valore stimato nel 2017 di 20,9 miliardi di euro – è trainato dalla crescita delle componenti più innovative, dal cloud computing (circa 1,8 miliardi, +16,4% rispetto al 2016) alle soluzioni di Business Intelligence e Business Analytics (pari a 779 milioni, +9,6%); dall’altro, il mercato TLC – pari a 34,2 miliardi – cresce in particolare sulla spinta degli investimenti nelle reti NGA (Next Generation Access), che compensano ampiamente il calo nella spesa per servizi voce e dati (fissi e mobili).


Una recente rilevazione di The Innovation Group evidenzia inoltre che le aziende italiane stanno rivolgendo la propria attenzione anche verso tecnologie più di “frontiera” rispetto al processo complessivo di trasformazione digitale, denotando una maggiore consapevolezza rispetto al passato sui temi del digitale. In particolare, stanno sviluppando progetti – per il 2017 – in ambito big data, customer experience multicanale e IoT.


Trend tecnologici come lo smart manufacturing, ovvero la diffusione di tecnologie digitali nel settore manifatturiero, all’interno delle fabbriche e lungo tutta la filiera produttiva, l’e-commerce, con un modello di go-to-market (diretto o mediato) delle imprese sempre più necessario in un contesto globalizzato, e l’open innovation, ossia l’apertura del processo di innovazione delle aziende verso realtà esterne come start up, centri ricerche e università, sono sempre più strategici nel potenziamento della capacità competitiva delle imprese italiane. Lo smart manufacturing è la strada per il rilancio dell’industria manifatturiera, benché tale apporto sia negli ultimi anni diminuito a causa della recente crisi e della crescita della competizione globale. In Italia, tra il 2007 e il 2013 il peso dell’industria manifatturiera nella creazione di valore aggiunto è passato dal 17,7% al 15,5% del totale, valori adesso in crescita, ma ancora al di sotto di quelli del 2007.


È in questo contesto che il Ministro dello Sviluppo Economico ha predisposto un piano di politica industriale “digitale” per supportare le imprese manifatturiere italiane nelle nuove sfide della competizione globale, dove il vero motore della riforma è rappresentato dagli incentivi agli investimenti privati in tecnologie abilitanti l’Industria 4.0, in quanto sono impieghi diretti a favore delle imprese.

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