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Alimentazione e abitudini di consumo: cos’è cambiato?

Alimentazione e abitudini di consumo: cos’è cambiato?
Alimentazione e abitudini di consumo: cos’è cambiato?

Alimentazione e abitudini di consumo: cos’è cambiato?

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Redazione

Negli ultimi anni alcuni stili di vita si sono profondamente evoluti, complice anche la pandemia globale che ha accelerato alcuni cambiamenti, inclusa la socialità e il modo di viverla a tavola.

Come sono cambiati la cultura del cibo, il modo di cucinare e di selezionare gli alimenti, nel mondo e in Italia, negli ultimi 10 anni? Lo rivela il Food Trends & Innovation Report di HelloFresh, il servizio di box ricette a domicilio lanciato da metà ottobre 2021 in Italia e già leader affermato a livello globale.

Per il Food Trends & Innovation Report, l’istituto di ricerca Censuswide ha intervistato per HelloFresh 11.500 adulti in 16 Paesi sulle loro abitudini culinarie e alimentari, tra passato, presente e tendenze future.

A livello globale, emerge come nell’ultima decade i comportamenti a tavola si siano trasformati significativamente per ben il 70% degli intervistati. Dato ancora più incisivo se si considera l’Italia, uno dei Paesi dalla tradizione culinaria più consolidata: il 78% dei rispondenti, infatti, ha affermato che sia il modo di cucinare sia di scegliere gli ingredienti è cambiato e si aspetta che continuerà ad evolversi anche in futuro, così come il modo di consumare i pasti (76%). Secondo il report, in Italia assistiamo a un cambiamento decisivo verso una cucina sempre più a base di ingredienti freschi e verso il consumo consapevole.

Inoltre, per il 43% degli italiani cucinare è un modo per divertirsi, a partire da un uso sempre crescente di internet per cercare nuove ispirazioni (per il 49% delle persone) e per sentirsi sempre più a proprio agio nei panni dello chef di casa (40%). Secondo il 38% degli intervistati, quest’attitudine ha portato a valorizzare maggiormente la cucina casalinga e ad utilizzare ingredienti di stagione per la preparazione dei piatti.

La pandemia globale ha contribuito ad accelerare la tendenza del consumo dei pasti a casa. Il 34% degli intervistati ha affermato di mangiare meno fuori e di trascorrere più tempo con la propria famiglia a tavola. Infatti, il 22% del campione ha dichiarato anche di cenare meno spesso davanti alla tv. Per i nostri connazionali, la convivialità davanti a un buon piatto fatto in casa è un trend pronto a riconfermarsi anche nel 2022 come momento di incontro sociale anche con gli amici, secondo il 33% degli intervistati. Questo aspetto non lascia dubbi sulla rivalutazione generale della cucina casalinga in futuro.

Tra i maggiori cambiamenti si rileva la crescente attenzione verso la selezione degli alimenti. Il 46% delle persone è interessato alla provenienza del cibo, spende di più per la qualità degli ingredienti e compra alimenti di provenienza locale (43%), oltre a cercare di fare acquisti più sostenibili (39%). In generale, ben l’87% degli italiani considera positivi i propri cambiamenti in cucina, nella scelta del cibo e nelle abitudini alimentari.

Un altro aspetto prioritario su cui un terzo degli italiani ha mostrato maggiore attenzione negli ultimi dieci anni è avere un regime alimentare vario e bilanciato. Interesse che sembra non retrocedere nelle scelte future. La varietà di pasti disponibili per il consumatore medio è aumentata significativamente negli ultimi anni. Non sorprende che il 52% degli intervistati voglia sperimentare nuovi tipi di cucina e il 34% desideri usare ingredienti diversi. Più di un terzo è curioso e disponibile a provare nuovi servizi offerti dalle aziende che operano nella food industry.

Infine, l’attenzione verso un consumo responsabile e sostenibile determina già le abitudini di spesa di molti consumatori, una tendenza destinata a consolidarsi maggiormente nel 2022 e negli anni a venire. Infatti, il 47% degli intervistati prevede di utilizzare più ingredienti di provenienza locale nel prossimo anno, mentre un altro 43% presterà maggiore attenzione all'origine del proprio cibo. Minimizzare gli sprechi e acquistare da una filiera più sostenibile saranno la priorità per il 30% dei consumatori.

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