L’anima di Coca-Cola
L’anima di Coca-Cola
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Lavoro, ambiente, mercato e comunità sono i quattro ambiti analizzati dal terzo Rapporto socio-ambientale di Coca-Cola Hbc Italia, una delle più importanti realtà industriali presenti nel comparto alimentare, che sviluppa un giro d’affari di 1 miliardo di euro l’anno e impiega 2. 00 dipendenti.
Per quanto riguarda il luogo di lavoro, nel 2006 l’azienda ha tenuto più di 32mila ore di formazione, coinvolgendo quasi 1.900 dipendenti nelle attività di sicurezza e di tutela della salute. E i risultati non si sono fatti attendere. L’indice di frequenza degli infortuni è infatti passato dal 26,81 del 2005 al 22,8 e quello relativo alla gravità è stato di 0,54 contro lo 0,55 dell’anno precedente. Nel 2007 Coca-Cola Hbc Italia è stata anche riconosciuta la terza migliore azienda italiana per la gestione e lo sviluppo dei dipendenti dal Great place to work institute, l’istituto internazionale che si occupa dell’individuazione dei migliori luoghi di lavoro al mondo.
Ma è l’ambiente a costituire l’area di maggiore attrazione per l’azienda. Numerose sono infatti le attività realizzate per contenere i consumi idrici ed energetici, elevare la qualità degli scarichi e ridurre l’impatto sia dei sistemi di refrigerazione che dei rifiuti. Dal Rapporto emerge che un importante passo avanti è rappresentato dalla diminuzione (-8,5%) dei consumi di acqua per ogni litro di bevanda prodotta, passati da 2,12 litri del 2004 a 1,94 del 2006. Inoltre negli ultimi tre anni i rifiuti totali sono diminuiti del 13% e quelli pericolosi del 32%.
Coca-Cola Hbc Italia opera attivamente anche per accrescere la consapevolezza di fornitori e clienti sui temi inerenti la Corporate social responsability. Nel corso del 2006 l’azienda ha implementato le linee guida redatte e condivise nel progetto Sostenibilità e integrità nei rapporti con i fornitori, in cui sono definite le prassi operative e gli strumenti da usare per il monitoraggio della corretta interazione con i fornitori. Da segnalare anche l’adesione al codice Assobibe, l’Associazione italiana dei produttori di bevande analcoliche, in cui sono stabilite le norme per l’autoregolamentazione delle attività di promozione e commercializzazione.
Prosegue inoltre lo sviluppo da parte dell’azienda delle comunità che vivono in prossimità degli impianti produttivi. Acquisto di attrezzature per la prima infanzia e per le palestre, sostegno di squadre di calcio e di atletica leggera e pallavolo e iniziative di supporto alle onlus sono solamente alcune delle attività realizzate nel corso del 2006.
Per quanto riguarda il luogo di lavoro, nel 2006 l’azienda ha tenuto più di 32mila ore di formazione, coinvolgendo quasi 1.900 dipendenti nelle attività di sicurezza e di tutela della salute. E i risultati non si sono fatti attendere. L’indice di frequenza degli infortuni è infatti passato dal 26,81 del 2005 al 22,8 e quello relativo alla gravità è stato di 0,54 contro lo 0,55 dell’anno precedente. Nel 2007 Coca-Cola Hbc Italia è stata anche riconosciuta la terza migliore azienda italiana per la gestione e lo sviluppo dei dipendenti dal Great place to work institute, l’istituto internazionale che si occupa dell’individuazione dei migliori luoghi di lavoro al mondo.
Ma è l’ambiente a costituire l’area di maggiore attrazione per l’azienda. Numerose sono infatti le attività realizzate per contenere i consumi idrici ed energetici, elevare la qualità degli scarichi e ridurre l’impatto sia dei sistemi di refrigerazione che dei rifiuti. Dal Rapporto emerge che un importante passo avanti è rappresentato dalla diminuzione (-8,5%) dei consumi di acqua per ogni litro di bevanda prodotta, passati da 2,12 litri del 2004 a 1,94 del 2006. Inoltre negli ultimi tre anni i rifiuti totali sono diminuiti del 13% e quelli pericolosi del 32%.
Coca-Cola Hbc Italia opera attivamente anche per accrescere la consapevolezza di fornitori e clienti sui temi inerenti la Corporate social responsability. Nel corso del 2006 l’azienda ha implementato le linee guida redatte e condivise nel progetto Sostenibilità e integrità nei rapporti con i fornitori, in cui sono definite le prassi operative e gli strumenti da usare per il monitoraggio della corretta interazione con i fornitori. Da segnalare anche l’adesione al codice Assobibe, l’Associazione italiana dei produttori di bevande analcoliche, in cui sono stabilite le norme per l’autoregolamentazione delle attività di promozione e commercializzazione.
Prosegue inoltre lo sviluppo da parte dell’azienda delle comunità che vivono in prossimità degli impianti produttivi. Acquisto di attrezzature per la prima infanzia e per le palestre, sostegno di squadre di calcio e di atletica leggera e pallavolo e iniziative di supporto alle onlus sono solamente alcune delle attività realizzate nel corso del 2006.
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