In Italia il settore dell’abbigliamento per bambini conta 1.238 punti vendita, occupa 2.500 persone e nel 2005 ha sfiorato un giro d’affari di 370 milioni di euro.

Alle loro spalle, in qualità di franchisor, 27 società che con i loro risultati indicano un mercato in forte crescita. Il settore infanzia di Preca Brummel – il gruppo nel 2005 ha fatturato 140 milioni di euro – è un esempio.

In particolare il marchio Brums, di fascia medio-alta, nel 2000 era venduto in 82 negozi presenti su tutto il territorio nazionale. Oggi i punti vendita in franchising sono più di 250, sparsi tra l’Italia e l’Europa, e si prevede un’espansione in Russia e in estremo Oriente. In particolare, recentemente sono stati aperti due negozi monomarca a Hong Kong e uno a Pechino. Nel 2005 Brums ha venduto circa 5 milioni di capi e gran parte del successo è riconducibile ai negozi in franchising.

Il primo negozio affiliato al marchio Brums è quello di corso Buenos Aires a Milano che risale al 1989. Da allora i franchisee sono aumentati. Gli accordi sono basati su contratti quinquennali e un investimento iniziale di 70mila euro da parte del negoziante. Brums è in grado di assicurare ai propri partner un fatturato annuo compreso tra i 200mila e i 700mila euro. La società fornisce, inizialmente, assistenza nella progettazione e nell’allestimento, che deve seguire lo standard comune a tutti i franchisee. Successivamente vengono dati al venditore strumenti e materiali per pubblicizzare l’apertura e il sistema informatico per la gestione degli affari e il controllo delle merci.