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Il successo di Caldirola si tinge di verde
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Il successo di Caldirola si tinge di verde
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La sfida di Caldirolabio
Il lancio di Caldirolabio cade in un momento molto importante per i vini biologici: finalmente è stata varata la normativa che li disciplina, mentre cresce l’attenzione dei consumatori verso una produzione alla quale il recente Vinitaly ha dedicato uno spazio ad hoc. Non a caso, Caldirola ha scelto proprio la kermesse veronese per presentare il suo nuovo brand. Quello di Caldirolabio è un progetto curato in ogni dettaglio, non certo dettato dal desiderio di inseguire semplicemente un trend: la Casa vinicola di Missaglia punta a lanciare una nuova brand indentity in un segmento dalle interessanti potenzialità e dal target ben definito, esplorando nuove aree di business. A confermarlo sono le prime due referenze: non bianchi e rossi generici, ma un Pinot Grigio Veneto Igt e un Montepulciano d’Abruzzo Doc, due vitigni storici della grande tradizione italiana.
Caldirolabio, confermando la vocazione per l’export dell’azienda lombarda, è stato ideato anche per i mercati esteri, che in molti casi hanno da tempo consolidato una forte sensibilità verso le tematiche legate al “bio” e al “green”. Sui mercati internazionali, le referenze bio di Caldirola sono proposte anche nel “Bag in box”, un formato costituito da una doppia confezione realizzata con plastica+cartone, materiali separabili e quindi facilmente riciclabili. Il Bag in Box è provvisto di rubinetto: una soluzione che, evitando l’immissione di ossigeno, garantisce al vino la migliore conservazione e quindi una qualità duratura.
Ancora al fianco del WWF
Partnership vincente non si cambia: potremmo sottolineare così, prendendo a prestito questa massima dal mondo dello sport, la decisione della Casa vinicola di continuare a sostenere il WWF per i progetti di salvaguardia dell’ambiente. Se nel 2011 come “testimonial” in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste era stato scelto il Barbera d’Asti Doc, quest’anno i protagonisti di casa Caldirola saranno proprio i due nuovi vini della linea bio. Così, per il Pinot Grigio Veneto Igt e il Montepulciano d’Abruzzo Doc è stata ideata un’etichetta”bikini” che indica nella parte inferiore il sostegno al WWF. Le bottiglie “amiche” del WWF sono in vetro alleggerito, con tappo di sughero ed etichetta FSC (Forest Stewardship Council), realizzata quindi con cellulosa prodotta da legno proveniente da foreste controllate e gestite in modo ecosostenibile, nel rispetto della normativa internazionale. Fil rouge di tutta la comunicazione è un marchio davvero speciale: una goccia verde disegnata con una grafica elegante e di grande fascino.
Per maggiori informazioni:
www.caldirola.it
Il lancio di Caldirolabio cade in un momento molto importante per i vini biologici: finalmente è stata varata la normativa che li disciplina, mentre cresce l’attenzione dei consumatori verso una produzione alla quale il recente Vinitaly ha dedicato uno spazio ad hoc. Non a caso, Caldirola ha scelto proprio la kermesse veronese per presentare il suo nuovo brand. Quello di Caldirolabio è un progetto curato in ogni dettaglio, non certo dettato dal desiderio di inseguire semplicemente un trend: la Casa vinicola di Missaglia punta a lanciare una nuova brand indentity in un segmento dalle interessanti potenzialità e dal target ben definito, esplorando nuove aree di business. A confermarlo sono le prime due referenze: non bianchi e rossi generici, ma un Pinot Grigio Veneto Igt e un Montepulciano d’Abruzzo Doc, due vitigni storici della grande tradizione italiana.
Caldirolabio, confermando la vocazione per l’export dell’azienda lombarda, è stato ideato anche per i mercati esteri, che in molti casi hanno da tempo consolidato una forte sensibilità verso le tematiche legate al “bio” e al “green”. Sui mercati internazionali, le referenze bio di Caldirola sono proposte anche nel “Bag in box”, un formato costituito da una doppia confezione realizzata con plastica+cartone, materiali separabili e quindi facilmente riciclabili. Il Bag in Box è provvisto di rubinetto: una soluzione che, evitando l’immissione di ossigeno, garantisce al vino la migliore conservazione e quindi una qualità duratura.
Ancora al fianco del WWF
Partnership vincente non si cambia: potremmo sottolineare così, prendendo a prestito questa massima dal mondo dello sport, la decisione della Casa vinicola di continuare a sostenere il WWF per i progetti di salvaguardia dell’ambiente. Se nel 2011 come “testimonial” in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste era stato scelto il Barbera d’Asti Doc, quest’anno i protagonisti di casa Caldirola saranno proprio i due nuovi vini della linea bio. Così, per il Pinot Grigio Veneto Igt e il Montepulciano d’Abruzzo Doc è stata ideata un’etichetta”bikini” che indica nella parte inferiore il sostegno al WWF. Le bottiglie “amiche” del WWF sono in vetro alleggerito, con tappo di sughero ed etichetta FSC (Forest Stewardship Council), realizzata quindi con cellulosa prodotta da legno proveniente da foreste controllate e gestite in modo ecosostenibile, nel rispetto della normativa internazionale. Fil rouge di tutta la comunicazione è un marchio davvero speciale: una goccia verde disegnata con una grafica elegante e di grande fascino.
Per maggiori informazioni:
www.caldirola.it
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