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Valdo Spumanti: la sostenibilità al centro

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Valdo Spumanti: la sostenibilità al centro

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Fabio Massi

Valdo Spumanti da oltre 90 anni produce a Valdobbiadene Prosecco e Spumanti impegnandosi per una costante valorizzazione dei frutti della sua terra d’origine nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

L’evoluzione di Valdo coincide con la storia della famiglia Bolla che, nel corso di tre generazioni, ha saputo coniugare la passione per le bollicine con un forte spirito imprenditoriale, portando il Prosecco a essere riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Il presidente Pierluigi Bolla e il direttore commerciale generale Massimo Poloni ci hanno parlato della filosofia sostenibile che guida l’operato dell’azienda e dei piani di sviluppo futuri.

La sostenibilità è un asset strategico per Valdo. Come si esprime concretamente il vostro impegno in questo ambito?
PB: Nella nostra famiglia la sostenibilità ha sempre rappresentato un costante impegno per la generazione futura, sia in campagna che in cantina. Sin dagli anni ’80, con la fondazione Sergio Bolla e attraverso una collaborazione strutturale con l’Università di Piacenza, abbiamo mappato, con i conferitori, tutti i terreni vitati per ottenere miglioramenti qualitativi della produzione, riduzione delle gemme per vite e utilizzo intelligente degli antiparassitari. Un lungo percorso, di oltre trent’anni, che ci ha portato nel 2021 ad ottenere la prima vendemmia solare nella nostra cantina di vinificazione, grazie al nuovo impianto fotovoltaico che copre il fabbisogno energetico della Valdo. In ambito di sostenibilità sociale sono numerose le iniziative a favore della comunità locale e dei dipendenti realizzate in questi anni, in particolare durante il periodo dell’emergenza sanitaria.

Avete altri progetti in cantiere legati alla sostenibilità?
PB: Stiamo ultimando importanti interventi antisismici nella cantina Valdo per la messa in sicurezza dell’immobile e per garantire la massima sicurezza al lavoro. Inoltre, stiamo sviluppando una nuova unità produttiva secondo i più alti requisiti di sostenibilità anche nella selezione dei materiali. Il prossimo anno sarà completata la ristrutturazione di Casa Valdo, un antico podere inserito nei vigneti di proprietà della famiglia, dove abbiamo creato la nostra “biblioteca del Prosecco”, che sarà un luogo di ospitalità e di cultura enologica, a Valdobbiadene. Anche in questo restauro sono stati utilizzati materiali green. Ci stiamo poi preparando alla pubblicazione del bilancio di sostenibilità, previsto nel 2023.

Quali sono le ultime novità di prodotto che avete portato in Gdo?
MP: Il 2021 si è caratterizzato per il lancio del Prosecco Doc Rosè, che ha rappresentato la vera grande novità dell’anno. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso dell'anno con una quota sul segmento Prosecco Rosé che ha raggiunto l’11,3%.

Quali obiettivi vi siete prefissati per il prossimo futuro?
MP: Se per futuro intendiamo il 2022, dovremo cercare di consolidare i risultati dell’anno che sta volgendo al termine in uno scenario di inflazione importante ma inevitabile, viste le circostanze. Siamo di fronte ad aumenti sul costo vino, così come di tutti gli atri elementi che compongono il costo del venduto. La pandemia e l’esplosione dell’online hanno accelerato l’evoluzione dei rapporti tra mondo produttivo e distribuzione moderna in tema di gestione delle etichette premium. La Valdo, che fin dall’inizio ha creduto nella Gdo, a differenza di altre aziende del mondo vino che hanno sempre visto con scetticismo le grandi insegne della grande distribuzione organizzata, è in grado di proporre un'ampia gamma di prodotti andando a segmentare le differenti fasce di prezzo, offrendo opportunità di crescita a valore nel segmento delle bollicine. Altro importante obiettivo riguarda il rafforzamento dell'online che, a valle della pandemia, ha fatto saltare gli steccati tra i vari canali. Ci stiamo impegnando quotidianamente per migliorare le nostre conoscenze gestionali necessarie per poter gestire al meglio e senza "overlap" il complesso, ma affascinante, canale digitale. Quindi ci impegneremo a imparare e gestire in modo efficace un concetto di multicanalità in grado di guardare al futuro.

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