Too Good To Go ha recentemente condotto un'indagine in occasione della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, che si tiene dal 16 al 24 novembre. Tra i risultati ci sono alcune tendenze che evidenziano un problema comune ma spesso trascurato: lo spreco alimentare causato dall'errata interpretazione delle etichette.

Secondo il sondaggio condotto da Too Good To Go in collaborazione con Opinium, un italiano su tre butta cibo ancora buono oltre la data "da consumarsi preferibilmente entro". Questo comportamento è particolarmente diffuso tra la Generazione Z, mentre i Millennials sembrano essere più attenti e inclini a fidarsi dei loro sensi per valutare lo stato dei prodotti. Il 10% degli sprechi alimentari domestici è causato da un’errata lettura delle etichette.

Per affrontare questo problema, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 l'iniziativa "Etichetta Consapevole" in collaborazione con alcune delle principali aziende di beni di consumo del mondo, tra cui Unilever, Danone, Carrefour, Nestlé e Bel Group, invitando le persone ad utilizzare i propri sensi e ad osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato la data “da consumarsi preferibilmente entro” per valutarne lo stato.

Ad oggi, In Italia, l'etichetta "Osserva, Annusa, Assaggia" conta 47 brand aderenti al progetto ed è presente su oltre 300 referenze, venendo stampata annualmente su oltre 390 milioni di confezioni. Secondo l’indagine di Too Good To Go, più di un terzo degli intervistati (36%) dichiara di aver visto o sentito parlare dell’etichetta, in modo particolare anche in questo caso, i Millennials (58%).