Orogel conferma la sua vocazione green
Orogel conferma la sua vocazione green
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Orogel prosegue la linea green nel segno della sostenibilità e rilancia con un corposo programma di investimenti.
In questo percorso virtuoso si inserisce il piano varato per il triennio 2016-2018: un totale di 80 milioni di euro che verranno utilizzati per la costruzione di nuovi stabilimenti e di linee produttive dotate delle tecnologie più avanzate, che segue il corposo investimento (120 milioni di euro) del quinquennio 2011-2015. Con una caratteristica peculiare: si va verso l’impatto ambientale zero.
In tutto il sistema della filiera Orogel, dal campo fino al punto vendita, operano attualmente 1.600 lavoratori, di cui 80 assunti negli ultimi 24 mesi. Senza tenere conto degli agricoltori che si occupano delle coltivazioni. Con l’ultimazione dei lavori, prevista tra la fine del 2017 e l’inizio 2018, è in programma un ulteriore incremento di occupazione nella misura del 3/4%.
Dagli inizi della sua attività, nei primi anni ’70, il Gruppo ha perseguito una forte politica sostenibile che si traduce ancora oggi in risparmio energetico e utilizzo di energia di trigenerazione, fotovoltaico e biogas, recupero e riutilizzo delle acque depurate e potabilizzate per i cicli di produzione. Inoltre, grazie a un efficiente impianto di cogenerazione a gas naturale, è
stato calcolato un calo di emissioni annuo di CO2 in atmosfera pari a 1.865,24 tonnellate. Il 2014, all’entrata in esercizio del nuovo corpo fabbrica dedicato allo stoccaggio del vegetale fresco, ha visto l’installazione di un sistema di trigenerazione per il raffrescamento del vegetale in attesa del suo avvio alle linee di lavorazione.
L’energia rinnovabile prodotta da Orogel ogni anno, da impianto fotovoltaico sito sui capannoni aziendali, è pari a circa 310.208,83 kwh. Inoltre l’azienda partecipa in società produttrici di energia da impianti eolici e in società che producono energia da compost con l’utilizzo di sottoprodotti della propria catena di produzione.
Il 30% dell’acqua depurata viene riutilizzato per i circuiti di raffreddamento e per usi tecnologici. Nella progettazione degli imballaggi si applicano diverse azioni tese a ottenere il massimo dei vantaggi in termini di qualità, minimizzando la quantità di rifiuti prodotti, tutti comunque riciclabili.
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