Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Iceland, 900 supermercati: zero plastica nelle private label

Iceland, 900 supermercati: zero plastica nelle private label
Iceland, 900 supermercati: zero plastica nelle private label

Iceland, 900 supermercati: zero plastica nelle private label

Information
Redazione

celand.co.uk/" target="_blank">Iceland, re dei surgelati con 900 supermercati nel Regno Unito e una piattaforma online che si è qualificata come la prima del mondo distributivo britannico, vuole escludere le plastiche dall’intero ciclo di vita delle marche private nell’arco dei prossimi 5 anni.

Nel mirino entreranno, da qui al 2023, 1 milione di tonnellate di imballaggi annui, che verrà rimpiazzato con packaging in carta e cellulosa, dunque al 100% riciclabili sia grazie alla raccolta domestica che a quella in store.

La decisione spiega il gruppo della famiglia Walker è in sintonia con il modo di pensare dell’opinione pubblica. Uno studio su 5.500 consumatori britannici evidenzia che l’80% desidera che il proprio supermercato di fiducia compia una svolta ‘plastic-free’. In questo caso il 91% dei clienti sarebbe disposto a consigliare l’insegna a parenti e amici. Circa il 68% del campione reputa che tutti gli altri operatori dovrebbero adeguarsi alla scelta di Iceland, almeno sulle private label.

Spiega Richard Walker, direttore generale e ambientalista convinto: "Il mondo non vuole la plastica. Nel ‘Wrap Report – Plastics Market situation, spring 2016’ si legge che è come se ogni minuto un intero camion di imballaggi plastici fosse scaricato tranquillamente in mare, causando danni non ancora quantificati e contribuendo alla fine all'umanità, visto che dipendiamo tutti dall’acqua”.

“Il compito di agire – continua l’imprenditore - spetta soprattutto al mondo distributivo, principale generatore di rifiuti da imballaggio. Spero che tutto il nostro settore voglia adeguarsi già quest’anno: è venuto il tempo della collaborazione e non ci sono più scuse quando le risorse tecnologiche sono ormai adatte ad affrontare l’emergenza”.

La catena sta lavorando gomito a gomito con i produttori di Mdd e si è impegnata a tenere aggiornati, passo a passo, i clienti finali.

L’operazione di Iceland - 2,79 miliardi di sterline di fatturato – è avvenuta con la consulenza di Greenpeace, come conferma John Sauven, direttore esecutivo dell’organizzazione. “Nei mesi scorsi – riferisce – i grandi retailer britannici hanno sottoscritto un protocollo che dimostra che il solo modo per affrontare l’inquinamento da plastica è di rinunciare definitivamente alla plastica. Va rimpiazzata con carta riciclata, acciaio, vetro e alluminio. Ma al momento solo Iceland ha avuto il coraggio di adottare una soluzione tanto radicale”.

Guarda il filmato di Iceland su Youtube

       
       

Logo Ristorazione Moderna

Accedi alla nostra chat bot Ai per cercare risposte alle tue domande
NON HAI TROVATO QUELLO CHE STAVI CERCANDO?
PROVA QUI:
CERCA NEL SITO PROVA LA NOSTRA AI
Advertisement Advertisement