Centri commerciali: Covid exit (o quasi) nel 2023
Centri commerciali: Covid exit (o quasi) nel 2023
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di Luca Salomone
L'anno trascorso è stato positivo per i centri commerciali italiani, con una salita delle vendite del 2,4% sul 2022 e un recupero rispetto al fatturato 2019 (+1 per cento).
Visitatori sempre più frequenti
I risultati evidenziano, secondo il monitoraggio periodico realizzato dal Consiglio nazionale dei centri commerciali e da EY (su 300 strutture e 10 mila Pdv), un tracciato di uscita dal periodo pandemico, con spunti favorevoli che dovrebbero protrarsi anche nel 2024.
Al dinamismo degli incassi, parzialmente intaccati, per forza di cose, dal trend inflattivo, si aggiunge un dato che testimonia, in maniera ancora più oggettiva, il gradimento degli italiani: i visitatori, nel corso dell’anno, sono aumentati del 6,8% sul 2022, il che riduce ulteriormente la forbice con il 2019 (la statistica ridimensiona lo scarto a un -9,2%).
Entrando nel dettaglio, dal raffronto delle vendite 2023 su 2022, emerge che tutte le categorie merceologiche hanno un rialzo, con l’eccezione dell’elettronica di consumo (-7,1%) e dei beni per la casa (-1,6 per cento).
A spingere la crescita ha contribuito, e molto, l’accelerata della ristorazione (+15,8%), insieme a quella della cura persona e salute (+10,4%), oltre ai servizi (+5,6%), alla cultura e tempo libero (+3,7%) e all’abbigliamento (+1,9%).
Se si paragonano i fatturati degli anni 2023 e 2019, le categorie merceologiche traenti sono le medesime: ristorazione (+10,3%), cura persona e salute (+10,2%) e cultura-tempo libero (+6,9%). Stabili, invece, l’abbigliamento (-0,2%) e i prodotti per la casa (-1%), mentre si conferma la flessione dell’elettronica (-7,1%), la quale, tuttavia, ha avuto le migliori performance, per ragioni più che note, nel 2020.
Le notizie di Natale
Isolando dicembre, mese festivo e dunque tra i più importanti, l’Osservatorio registra un -0,9% alla voce fatturati, rispetto al 2022: questo risultato, tuttavia, può anche essere letto in positivo, considerando che dicembre 2022 aveva archiviato ottime performance e che il dato del 2023 raggiunge gli stessi valori del mese, pre-pandemico, di dicembre 2019 (-0,1%).
Inoltre, il monitoraggio dei visitatori mostra un +2% sul 2022, mentre resta ancora in negativo (-10,5%) sul 2019.
Per quanto riguarda le categorie merceologiche la vincitrice, anche in periodo di regali, si conferma la ristorazione, che fa segnare un tendenziale del +4,1% rispetto a dicembre 2022 e di un +6,4% su dicembre 2019. La stessa dinamica interessa la cura persona e salute (+8,5% e +15,7%), mentre la categoria tempo libero e cultura è piuttosto stabile (-0,7% vs dicembre 2022 ma +1,6% vs 2019).
Ottimismo quanto basta
Tira le somme Roberto Zoia, presidente Cncc: «I fatturati 2023 attestano che la nostra industria ha superato la crisi legata alla pandemia, raggiungendo dati migliori sul 2019, ultimo anno prima del Covid. Altrettanto interessante il confronto con il 2022, che pure aveva registrato, nel trimestre finale, dati eccezionali, con una “voglia di ritorno allo shopping” molto evidente.
«In generale, nonostante si rilevino andamenti differenti tra merceologie, il consuntivo 2023 è la testimonianza della validità e dell’apprezzamento del modello centro commerciale. Per quanto riguarda le affluenze, l’anno trascorso, è caratterizzato da un importante trend, anche se non è ancora stato raggiunto un totale recupero sul 2019. Alcuni indicatori ci rendono però ottimisti per il 2024: per esempio, la ripresa degli ingressi nei cinema, così come la forte performance della ristorazione, segnali di nuove tendenze che permetteranno di recuperare la frequenza di visita di un tempo».
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