La conferenza ha preso il via dalle considerazioni di Roger Botti, chief creative director di FutureBrand Gio Rossi e Associati. Il mercato si presenta ormai maturo e per creare nuovi consumi ci si affida alla novità. Si creano nuove categorie merceologiche e si trasformano quelle già conosciute, varcando i confini del proprio settore.

In questa ricerca di nuovi stimoli e nuovi linguaggi, il packaging si rivela fondamentale per veicolare messaggi e chiavi di lettura del prodotto.

È attraverso il packaging, soprattutto, che ci si apre alle contaminazioni. Il mondo alimentare cerca stimoli nuovi nei settori della cosmetica e della moda, mentre la cosmesi cerca nuovi stimoli nel food. Un nuovo desiderio di natura e di ingredienti semplici e integri fa scoprire o riscoprire al settore alimentare materiali, colori e immagini.

Dunque le funzioni fondamentali del packaging, cioè contenere, proteggere e identificare il prodotto, per quanto indispensabili, non sono più sufficienti nel mercato odierno. Il packaging è sempre di più uno strumento di comunicazione, con lo scopo di differenziare un prodotto rispetto ai suoi competitor e farlo parlare con i consumatori in maniera efficace.

Come ha sottolineato Andrea D'Agostino, direttore ricerca e sviluppo di Star, “una delle aree di maggiore leva per il marketing nella innovazione è probabilmente quella di potenziare la funzione comunicativa del packaging, non solo attraverso i colori o i testi, ma anche tramite il design, i materiali, le qualità tattili. Inoltre, è sempre più sentita l'esigenza di porre il prodotto fuori dagli spazi tradizionali, attraverso soluzioni di packaging secondario creative e studiate per stimolare l'atto di acquisto”.

Pedro Soro Gomar, direttore commerciale di Premium Brands, nel suo intervento ha definito come uno dei benefits del packaging l'alto valore emozionale di comunicazione verso l'acquirente. Il packaging deve quindi essere impattante, ma anche facile da decodificare. Deve aiutare a vendere e di conseguenza deve attirare il maggior numero di acquirenti, senza essere segmentante.

Gli elementi tangibili della qualità di un buon packaging sono la praticità d'uso, l'informazione e la convenienza d'acquisto, attraverso la segmentazione dei formati.

L'innovazione, però, non è così semplice, né scontata. Secondo Pedro Soro Gomar, il packaging è “un contratto implicito tra l'acquirente/consumatore e il produttore, attraverso il quale l'ultimo s'impegna a soddisfare i bisogni emozionali e funzionali del primo. Solo quando tutti questi bisogni saranno soddisfatti al 100% avremo la piattaforma di lancio base sulla quale innovare. I driver dell'innovazione saranno allora una maggiore funzionalità e l'interattività”.