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Nella spesa 'di guerra' vincono i minimarket e il commercio elettronico

Nella spesa 'di guerra' vincono i minimarket e il commercio elettronico
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Nella spesa 'di guerra' vincono i minimarket e il commercio elettronico

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Redazione

È ancora record di vendite nella Gdo (iper, super, libero servizio, discount e specialisti casa persona) nella settimana terminante il 15 marzo 2020, l’undicesima del calendario.

Secondo gli ultimi dati Iri l’incremento in valore sulla corrispondente settimana dello scorso anno registra, a totale Italia, un +14,6%, con una particolare accentuazione nel Sud, che mette a segno un +25,2% rispetto a un minimo, si fa per dire, del 7,5% nel Nord Ovest, dove probabilmente le scorte domestiche sono ormai alla saturazione.

La regione con il più alto livello di spesa è la Sicilia, con un +32,7%, sempre in valore, mentre, nel Mezzogiorno, si distingue, per il basso indice, la Basilicata, +5,6.

Nel Nord Est la triade Friuli, Trentino-Alto Adige e Veneto, presenta sempre scostamenti positivi di oltre 22 punti, mentre nel Centro spiccano Lazio e Marche, attestate, rispettivamente sul +20,4 e il +19,9 per cento.

Per le regioni del Nord Ovest a vincere la 'gara' delle scorte domestiche è la Liguria, con un 18,1%, mentre in Lombardia il dato è molto inferiore alla media nazionale e si piazza sul 5,6%, una cifra comunque ancora notevole se pensiamo che l’area è una delle più colpite dal Covid-19 e forse una delle prime a scatenare la corsa all’accaparramento.

Tra i canali fisici, anche per ovvi motivi di vicinato e di rispetto delle norme sulla circolazione delle persone, svettano i piccoli liberi servizi, con un +41,3%, mentre gli iper ripiegano, -8,3%, a causa, presumibilmente, delle enormi code determinate dal contingentamento degli ingressi e della maggiore distanza dalle abitazioni.

Flettono, paradossalmente, -10,4%, gli specialisti della casa e della persona. E il paradosso diventa ancora più evidente pensando che i best seller sono l’alcol denaturato, +220% e le salviettine e guanti, con un +150% circa. Fra gli alimentari hanno subìto un’impennata farine e miscele (+82,8%), legumi secchi (+82,6%) e zucchero (+34,5%).

Quello che si evince dalle merceologie che finiscono nel carrello è che, da un lato le persone, dovendo rimanere a casa, confezionano da sole dolci e pane, mentre, dall’altro, prosegue l’accumulo di beni da dispensa, ma la disinfezione e sanificazione, personale e domestica, sono in testa alle preoccupazioni di tutti, tanto che ormai l'alcol stesso è praticamente irreperibile, a meno che non si intraprendano veri viaggi alla ricerca del prodotto, peraltro vietati per motivi di salute pubblica.

Ultimo, ma non meno importante, l’andamento del commercio elettronico. Il tasso di crescita dell’on-line cresce ancora di più a causa del contingentamento degli ingressi nella rete fisica (Dpcm 11 marzo, poi prorogato nelle norme successive) e si attesta, quasi in ogni giornata, oltre il +100%, mentre la tendenza di lungo periodo, cioè dall’inizio della crisi, rimane attestata sul +80 per cento.

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