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MediaMarkt si compra la catena svizzera Meletronics e balza a 65 punti vendita

MediaMarkt si compra la catena svizzera Meletronics e balza a 65 punti vendita
MediaMarkt si compra la catena svizzera Meletronics e balza a 65 punti vendita

MediaMarkt si compra la catena svizzera Meletronics e balza a 65 punti vendita

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Luca Salomone

di Luca Salomone

MediaMarkt, in Italia Mediaworld, fa un balzo in avanti in Svizzera, dove opera da un trentennio grazie a una rete attuale di 45 punti vendita e sale, in un sol colpo, a 65 indirizzi.

L’insegna tedesca che, insieme a Saturn, fa capo a Ceconomy di Düsseldorf, ha infatti rilevato 20 negozi da Migros, colosso cooperativo con un fatturato di 32 miliardi franchi, e con interessi nella Gdo, nel retail non food, nella produzione…

La conglomerata elvetica, che ha varato, da febbraio, un drastico piano di razionalizzazione, ha ceduto al leader tedesco della tecnologia ed elettronica la catena Meletronics.

“Le filiali acquisite – scrive Migros - proseguiranno la propria attività con la marca MediaMarkt, mentre 17 punti vendita saranno chiusi entro novembre 2024”. Ci sono poi 50 corner Meletronics in altrettanti supermercati, spazi che verranno smantellati e ridotti a un assortimento di base.

MediamarktSaturn Retail - che a livello globale ha fatturato, nel 2021-2,2 circa 22,2 miliardi di euro - poco più di un anno fa, sempre in Svizzera, ha riassorbito sotto l’insegna principale, il brand Saturn, come è accaduto nella nostra Italia nel 2014.

Migros intende cedere ulteriori insegne specializzate per concentrarsi soprattutto sulla Gdo e sulla produzione di private label, anche in conto terzi.

Passeranno di mano quindi, come già deciso, anche le controllate Micasa (35 Pdv di mobili, lampade, accessori e tessile), Do it + Gardend (45 insediamenti di brico e articoli per il giardinaggio) e Bike World.

Tali misure, insieme a molte altre, porteranno Migros a tagliare 1.500 posti di lavoro su un totale di 100 mila.

Alla base del pauroso ‘sfoltimento’ c’è l’intento di puntare specialmente sul grocery, alimentare e non, dunque su beni con i prezzi unitari più accessibili e più adatti alle eventuali operazioni promozionali, per fare fronte a un costo della vita che, nella Confederazione elvetica, appare molto elevato, nonostante stipendi ben più sostanziosi. Basti dire che bevande e generi alimentari hanno un prezzo medio del 60% in più rispetto alla media di altre nazioni del nostro continente.

 

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