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Dopo il Mercato di Mezzo di Bologna, Coop Adriatica scommette su Ravenna
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Dopo il Mercato di Mezzo di Bologna, Coop Adriatica scommette su Ravenna
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Dopo il “Mercato di Mezzo” di Bologna, realizzazione da 6 milioni di euro e 740 mq totali, Coop Adriatica torna alla carica e presenta un progetto per il mercato coperto di Ravenna.
L’accordo con il Comune e la Soprintendenza delle Belle Arti c’è già, visto che la struttura risale agli anni Venti e si trova in pieno centro. Ma le battaglie politiche, come sempre, fioccano secondo un copione già visto. A protestare è soprattutto il M5S.
L’opera in questo caso è ancora più imponente, visto che parliamo di 7 milioni di investimenti e di 4.000 mq distribuiti su due livelli. I lavori, che creeranno 50 nuovi posti, dovrebbero iniziare a fine anno, per arrivare all’inaugurazione nella primavera del 2016.
La formula è molto simile a quella di Bologna, ossia uno spazio interamente dedicato al cibo, ma anche alla sua produzione artigianale. Così sono stati individuati alcuni “quadranti”: ristorazione, alimentari freschi, alimentari confezionati, birre prodotte direttamente sul posto in appositi laboratori.
Ristorazione, sale per eventi culturali e musicali, troveranno posto al primo piano, mentre la vendita di prodotti riguarderà il pian terreno. Insomma se nessuno ha ancora parlato di un interesse di Eataly al progetto l’impostazione è decisamente “Farinettiana”.
L’accordo con il Comune e la Soprintendenza delle Belle Arti c’è già, visto che la struttura risale agli anni Venti e si trova in pieno centro. Ma le battaglie politiche, come sempre, fioccano secondo un copione già visto. A protestare è soprattutto il M5S.
L’opera in questo caso è ancora più imponente, visto che parliamo di 7 milioni di investimenti e di 4.000 mq distribuiti su due livelli. I lavori, che creeranno 50 nuovi posti, dovrebbero iniziare a fine anno, per arrivare all’inaugurazione nella primavera del 2016.
La formula è molto simile a quella di Bologna, ossia uno spazio interamente dedicato al cibo, ma anche alla sua produzione artigianale. Così sono stati individuati alcuni “quadranti”: ristorazione, alimentari freschi, alimentari confezionati, birre prodotte direttamente sul posto in appositi laboratori.
Ristorazione, sale per eventi culturali e musicali, troveranno posto al primo piano, mentre la vendita di prodotti riguarderà il pian terreno. Insomma se nessuno ha ancora parlato di un interesse di Eataly al progetto l’impostazione è decisamente “Farinettiana”.
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