Carrello più esoso e Natale più magro: i consumi perderanno 1 miliardo e mezzo
Carrello più esoso e Natale più magro: i consumi perderanno 1 miliardo e mezzo
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Si gonfiano i prezzi nel carrello.
Secondo l’Istat il paniere formato da alimentari, cura persona e cura casa, è lievitato, a ottobre 2020, dell’1,2% rispetto a ottobre 2019.
Scrive l’Istituto che l’impennata è trainata dagli incrementi degli alimentari freschi, mentre i vegetali freschi o refrigerati passano da -0,5% a +5,3% e la frutta fresca sale del 9,9% su base annua, evidenziando tuttavia una lieve decelerazione rispetto a settembre, quando la variazione tendenziale aveva fatto segnare un +10,2 per cento.
Secondo il Codacons nonostante l’inflazione media sia in calo dello -0,3%, le famiglie, insomma, spendono di più per l’alimentazione, con un rincaro medio di spesa, solo per la voce ortofrutta, pari a +112 euro su base annua. “Un nucleo con due figli – si legge - spende oggi in media 51 euro in più per la verdura rispetto al 2019 e addirittura 61 euro in più per l’acquisto di frutta”.
E se il carrello si dimostra più pesante, l’allarme per i consumi di fine anno cresce, di conserva, sommandosi con l’impoverimento generale, con la generalizzata perdita di redditi, con il clima di sfiducia e con la tendenza, cautelativa, a favorire il risparmio.
Le stime dell'associazione per fine anno, le prime elaborate, pronosticano una generalizzata contrazione dei consumi natalizi (spese per regali, addobbi per la casa, alimentari, cura della persona e bellezza ecc.) del 14,5% sul 2019.
Rispetto agli oltre 10 miliardi di euro di consumi generati dal Natale 2019, gli italiani sborseranno quest’ anno circa 8,55 miliardi di euro per la festività, con una perdita che sfiora 1,5 miliardi di euro. La spesa prevista per le feste passa così dai 386 euro a famiglia del 2019 ai circa 330 del 2020, con dinamiche diverse a seconda dei settori.
I comparti dove, al momento, gli italiani prevedono di ridurre maggiormente gli acquisti sono articoli sportivi (-35%), gioielli e bijoux (-30%), abbigliamento e calzature (-28%), trattamenti di bellezza e cura della persona (-22%), addobbi per la casa (-15%).
Per la prima volta nella storia del Natale anche il settore degli alimentari potrebbe risentire dell’effetto Covid, con tavole più leggere del 5% rispetto allo scorso anno, salvo ovviamente nuovi limiti e restrizioni imposte dal Governo su pranzi e cenoni.
Si manterrà invece stabile la spesa per i giocattoli da destinare ai bambini, e si stima una sensibile crescita per il comparto elettronica e hi-tech (+12%) anche come effetto dello smartworking che interessa milioni di lavoratori.
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