Paolo Bruni lascia la presidenza di Apo Conerpo

Paolo Bruni lascia la presidenza di Apo Conerpo
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Ne era Presidente fin dal 1994 quando Apo Conerpo fu costituita. Sotto la sua guida l’Organizzazione di Produttori ha pressoché triplicato il valore della produzione commercializzata che oggi sfiora i 700 milioni di euro con 45 cooperative associate a cui fanno riferimento circa 10.000 aziende agricole.
“Sono stati anni di intenso lavoro - ha dichiarato Paolo Bruni – nei quali il nostro Gruppo con la volontà e l’impegno di tutti è riuscito a crescere economicamente, nelle dimensioni, nei fatturati e nella leadership. Abbiamo raggiunto obiettivi straordinari che hanno portato sviluppo all’intero sistema ortofrutticolo”.
“Oltre alla Presidenza di COGECA (la Confederazione Generale delle Cooperative Agricole Europee) e all’ampliamento delle attività per i rapporti con le Istituzioni europee a Bruxelles, manterrò comunque – conclude Bruni - un ruolo nazionale con la presidenza del Centro Servizi Ortofrutticoli che in questo momento sta adottando un nuovo ruolo strategico nel settore aggiungendo ai servizi di statistica, valorizzazione e osservatorio legislativo anche quello della Internazionalizzazione delle nostre imprese aprendosi ai cosiddetti soci di filiera”.
“Sono stati anni di intenso lavoro - ha dichiarato Paolo Bruni – nei quali il nostro Gruppo con la volontà e l’impegno di tutti è riuscito a crescere economicamente, nelle dimensioni, nei fatturati e nella leadership. Abbiamo raggiunto obiettivi straordinari che hanno portato sviluppo all’intero sistema ortofrutticolo”.
“Oltre alla Presidenza di COGECA (la Confederazione Generale delle Cooperative Agricole Europee) e all’ampliamento delle attività per i rapporti con le Istituzioni europee a Bruxelles, manterrò comunque – conclude Bruni - un ruolo nazionale con la presidenza del Centro Servizi Ortofrutticoli che in questo momento sta adottando un nuovo ruolo strategico nel settore aggiungendo ai servizi di statistica, valorizzazione e osservatorio legislativo anche quello della Internazionalizzazione delle nostre imprese aprendosi ai cosiddetti soci di filiera”.