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Osservatorio Grana Padano su allarme influenza

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Osservatorio Grana Padano su allarme influenza

Osservatorio Grana Padano su allarme influenza

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Fabio Massi

L’Osservatorio nutrizionale Grana Padano OGP ha valutato le abitudini alimentari di 5500 italiani al fine di stilare i consigli per migliorare le difese immunitarie e affrontare al meglio l’influenza.

Dallo studio emerge che non si mangia la giusta quantità di frutta e verdura. In particolare, i giovani (anni 14-18) mangiano meno verdura rispetto agli adulti (anni 18-70): mediamente consumano, tra verdura cotta e cruda, 217 grammi, mentre gli adulti ne assumono 328 grammi. Tuttavia, entrambe le quantità non sono sufficienti rispetto a quanto raccomandano le linee guida della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), che consiglia 400 grammi di verdura al giorno in maggioranza cruda (mediamente 2 porzioni da 200 g cadauna tra cotta e cruda, come pomodori, sedano, finocchi, carote, ma anche zucchine, melanzane, carciofi, etc.). I giovani, infatti, mangiano circa il 60% della verdura quotidiana consigliata e gli adulti l’80%: in tutti e due i casi, si mangiano meno verdure di quante ne servirebbero per un’equilibrata alimentazione protettiva, soprattutto in questo periodo.

Non è solo il consumo di verdura ad essere insufficiente. La ricerca OGP rileva che, nel campione preso in considerazione, la quantità di frutta consumata per una corretta alimentazione protettiva è assolutamente scarsa. Di frutta, soprattutto quella di stagione, i ragazzi mediamente ne consumano 63 g, cioè meno di un’arancia al giorno, e non superano i 200 g totali quotidiani, a dispetto dei 450 g consigliati dalla SINU (in media 3 porzioni). Gli adulti, invece, arrivano a 290 g di frutta al giorno.

Una buona alimentazione può aiutare nella difesa contro i virus influenzali, rafforzando il sistema immunitario e diminuendo i sintomi gastrointestinali causati dall’influenza.

Per esempio, la spremuta di frutta non è un’abitudine molto diffusa nella nostra popolazione e in media è assunta due, massimo tre, volte a settimana. Va ricordato che un succo di frutta o spremute pastorizzate a lunga conservazione, ma anche i frullati industriali, non possono sostituire la frutta fresca, o frullata che sia, in quanto le vitamine sono facilmente deperibili (termo e foto sensibili) e per questo la frutta andrebbe mangiata subito dopo essere stata tagliata o spremuta.

Infine, i ragazzi introducono non solo meno vitamine degli adulti, ma anche meno minerali. Si evidenziano infatti valori più bassi di ferro e zinco (un importante antiossidante), elementi che si trovano soprattutto in carne, uova, latte e derivati e frutta secca. Apprezzano poco anche lo yogurt, un alimento ricco di fermenti lattici, il cui consumo non è particolarmente elevato e non avviene tutti i giorni, come sarebbe raccomandato.

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