Olio di girasole: aziende ottimiste per la prossima campagna
Olio di girasole: aziende ottimiste per la prossima campagna
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Nonostante la siccità, il settore confida di chiudere l’anno in positivo, grazie alla domanda in crescita da parte dell’industria alimentare per sughi, salse, sottoli e dolci.
Buone le prospettive per l’alto oleico, variante “nobile” della pianta tradizionale, che oggi interessa più del 50% delle coltivazioni.
Momento positivo per l’olio di girasole. Nonostante la siccità, ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, confida in un trimestre di fine anno all’insegna dell’ottimismo.
“Il caldo e la carenza di precipitazioni hanno rappresentato un problema in diverse zone d’Italia – osserva Enrico Zavaglia, presidente del Gruppo Oli di semi dell’associazione – con un sensibile taglio delle rese per ettaro, compensate in parte dall’aumento delle superfici investite. E’ quindi con una discreta serenità che affrontiamo la prossima campagna di triturazione dei semi”.
Nel 2017, 110mila ettari sono stati destinati alla coltivazione di girasole in Italia, per una produzione pari a 220mila tonnellate, di cui oltre il 50% di alto oleico, variante del girasole tradizionale.
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