Nel 2022 vendite di pasta +23%. Garofalo top performer
Nel 2022 vendite di pasta +23%. Garofalo top performer
- Information
di Emanuele
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“Il 2022 è stato un anno da incorniciare e anche nel 2023 abbiamo iniziato bene, ma il dato di gennaio vale zero se volessimo individuare il trend dell’anno.
Sul singolo mese le promozioni hanno un peso rilevante. Nel complesso il mercato della pasta rimane difficile da leggere: c’è una diversificazione di comportamenti tra prodotti a prezzi bassi, a cui il consumatore ricorre per acquisti continuativi, e quelli della fascia premium, che entrano nel mirino con le campagne promozionali. Questo vale sia per i distributori che per i consumatori”: così Emidio Mansi, direttore commerciale del Pastificio Garofalo, a Gragnano da circa 22 anni.
Il pastificio
Garofalo è top performer 2022 nella fascia premium. L’anno scorso le vendite di
pasta secca e integrale nella distribuzione moderna (iper+super+libero
servizio) sono cresciute complessivamente di circa un punto percentuale
rispetto al 2021, ma con un aumento a valore del 23% a 1,1 miliardi di euro. Il
rally del grano duro, del packaging e dell’energia è stato ribaltato sugli
scaffali. Alla fine il prezzo medio della pasta della Gdo è stato di 1,75 euro
al Kg. Nel campionato della fascia premium, Garofalo ha guadagnato il 7% a
volume (6,5% la quota di mercato, con un prezzo medio annuale di 2,12 euro/Kg).
Seguita dal +6,5% della Molisana (7%) e dal +1% di Rummo (6,2%). In sofferenza
invece De Cecco: -3,5% a volume per una quota di mercato scivolata sotto la soglia
psicologica del 10%. Tuttavia il brand di Fara San Martino privilegia il valore e infatti negli ultimi 10 anni la quota è rimasta
stabile poco sotto il 12%.
Barilla,
scuoce la pasta
Nella pasta standard, continua l’emorragia della Barilla che oramai si appresta
a diventare un caso: negli ultimi dieci anni ha perso 10 punti di quota di
mercato, scivolando al 23%. E neanche la pasta superpremium trafilata Al Bronzo
(pacchetti da 400 gr.) sembra dare una mano: forse, paga lo scotto di un prezzo
in assoluto più alto (3,25 euro/Kg), dopo Alce Nero, e di non aver ancora
azionato la leva promozionale. Inoltre anche lo slancio di Voiello sembra
essersi esaurito.
“La quota di mercato di Garofalo - aggiunge Mansi - è sempre cresciuta, anno
dopo anno, ma senza mai strappare. La performance del 2022 si spiega
soprattutto per il lavoro coerente svolto sul branding che non è quello di un solo
anno, ma di tanti anni”.
Nel 2021 l’azienda gragnanese, con ceo il comproprietario Massimo Menna, ha realizzato ricavi per 197 milioni e un utile netto di 9,3 milioni. Nel 2022 probabilmente si andrà oltre i 218,7 milioni dell’anno pandemico 2020.
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