«Sin dall’inizio della stagione si sapeva che sarebbe stato un anno complicato – afferma Fabio Zanesco, direttore commerciale VI.

– in quanto le previsioni di una elevata produzione europea svelate a Prognosfruit si sono presto confermate, con volumi intorno ai 12,5 milioni di tonnellate».

«Oggi come oggi possiamo tuttavia dire che Mela Val Venosta è sostanzialmente in linea con il piano di vendita, - continua Zanesco - salvo piccolissime variazioni rispetto alle stime a seconda delle singole varietà. Ci attendiamo comunque un progressivo miglioramento in questi mesi».

Le esportazioni rimangono in generale difficoltose, sia per la elevata concorrenza in Europa, sia a causa di problemi politici o economici che purtroppo impediscono di lavorare, del tutto o con la necessaria continuità, su diversi mercati (tra cui quelli nordafricani).

Per quanto riguarda Bio Val Venosta, il 2018 ha fatto registrare una raccolta record, in particolare per gli areali coltivati che sono cresciuti circa dell’8-10% in questi anni: 620 ettari coltivati nel 2018, 800 quelli nel 2019, fino a sfiorare nel 2021 i 1.000 ettari.

Inoltre, dal mese di settembre tutto il Reparto Bio potrà utilizzare una struttura nuova dedicata esclusivamente alla produzione biologica venostana. Lo stabilimento Juval garantirà una qualità nel servizio proporzionata ai volumi costantemente in aumento: 12 linee di produzione con un incremento del 60% della capacità odierna di confezionamento, un magazzino automatico in grado di stoccare 18mila bins e una calibratrice totalmente dedicata alle mele bio.