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La transizione proteica e le scelte alimentari degli italiani

La transizione proteica e le scelte alimentari degli italiani
La transizione proteica e le scelte alimentari degli italiani

La transizione proteica e le scelte alimentari degli italiani

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Redazione

Ripartire dalla corretta informazione scientifica approfondendo l’impatto del macronutriente oggi più dibattuto: le proteine.

E' essenziale per orientare consapevolmente le scelte alimentari dei cittadini.

È questo uno dei capisaldi emersi a Roma nell’incontro promosso dalla Fondazione Istituto Danone, in occasione della presentazione del XV° volume della collana Items “Transizione proteica. Varietà nelle scelte alimentari per la salute dell’uomo e del pianeta”. Un approfondimento scientifico sull’impatto nutrizionale e ambientale degli alimenti proteici in questa fase evolutiva dell’alimentazione dell’essere umano. I punti essenziali emersi dal punto di vista scientifico la scelta alimentare che deve essere consapevole e basata su evidenze scientifiche e non opinioni. È necessaria quindi una continua educazione dei cittadini così da fornire un corretto orientamento; il consumo di proteine è correlato a benefici per la salute in termine di riduzione della mortalità e delle malattie croniche. Le raccomandazioni nutrizionali indicano un apporto bilanciato tra proteine vegetali (55%) e proteine animali (45%); una dieta che preveda l’utilizzo di alimenti di origine vegetale e di origine animale è definita in varie declinazioni flexitariana; per definire sostenibile una dieta è necessario considerare, oltre all’adeguatezza nutrizionale e gli aspetti economici e sociali, anche l’impatto che essa ha sull’ambiente.

L’approfondimento scientifico è stato seguito dalla presentazione delle principali evidenze basate su ricerche di mercato condotte da GfK e Circana: “Gli italiani e l’alimentazione: le dinamiche in atto tra salute, benessere e sostenibilità” dove è emerso con evidenza che quasi due italiani su tre dichiarano di seguire la dieta mediterranea con un incremento di oltre il 50% rispetto a 30 anni fa; pasta, verdura e pane costituiscono le prime 3 categorie più consumate dal maggior numero di italiani; la frutta è al primo posto quando parliamo dell’alimento con il maggior numero di occasioni di consumo; le bevande a base vegetale, le uova e la pizza rientrano tra le prime tre categorie a maggiore crescita percentuale nelle occasioni di consumo rispetto al 2019.

E' emerso che la diversificazione di una alimentazione di qualità pone in campo il problema dei divari economico-sociali che si rilevano negli orientamenti di acquisto. La possibilità di garantire un accesso equo a un’alimentazione variegata e salutare diventa una questione etica che guarda all’importanza di scelte alimentari sane, ma che siano al contempo accessibili anche economicamente, poiché espressione del tradizionale modello di consumo alimentare mediterraneo, che guarda alla salute dell’organismo e alla salubrità dell’ambiente.

È fondamentale dunque che il mondo delle Istituzioni, in ascolto della scienza e del mondo agricolo, supporti accordi di filiera per sostenere il fabbisogno di materie prime destinate alla produzione di prodotti vegetali, al fine di sostenere la produzione agricola made in Italy e per una nuova filiera nazionale di qualità e che dia impulso agricolo ai territori, tramite un forte incentivo alla produzione di soia, avena, riso e mandorla, proprio al fine di supportare e incentivare la transizione proteica, che è espressione della Dieta Mediterranea.

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