La logistica del futuro è tra digitale e green
La logistica del futuro è tra digitale e green
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Digitale e green: un binomio necessario e non più scindibile quando si parla di logistica.
Perché «se l’innovazione 4.0 è un ormai un must davanti al quale non c’è scelta, il tema ecologico va di pari passo: non è più rinviabile e richiede un impegno concreto da parte di tutti». Carlo Caserini, presidente di KFI, azienda di Binasco (MI) che da 30 anni opera nell’implementazione di soluzioni integrate per la tracciabilità e la gestione di tutte le fasi della supply chain, ha una visione chiara di quello che sarà il futuro in uno dei settori di maggiore sviluppo. «La logistica, che per anni è stata trascurata, riveste oggi un ruolo trainante nel panorama economico», prosegue. «I processi sono più attenti e accurati e possono permettere di raggiungere delle economie anche importanti se gestiti correttamente, facendo diventare questo comparto fondamentale per essere competitivi sui mercati internazionali. È un settore strategico per la sostenibilità del business; un settore con una grande evoluzione tecnologica che permette riduzione degli errori, inventari automatici e sicurezza del dato».
In questo quadro, il post pandemia può rappresentare una grande occasione. Perché, se l’emergenza sanitaria ha portato a una sensibile contrazione dei fatturati delle imprese, la ripartenza inizia proprio dall’innovazione. «Purtroppo però c’è ancora un 25-26% di PMI che non sono pronte», continua il presidente di KFI. «Spesso le piccole e medie imprese vogliono recuperare il fatturato perso in pochi mesi, senza rendersi conto che questo non solamente non sempre è possibile, ma che per farlo sono necessari investimenti in termini di innovazione e digitale». Su questo fronte ci sono anche gli aiuti statali che hanno rappresentato e possono rappresentare un punto di partenza, un incentivo all’innovazione. «Occorre però chiedersi sempre se ne vale la pena. Perché i criteri posti a questi aiuti sono stati letteralmente stravolti rispetto al recente passato. Per accedervi è necessario destinare persone e risorse. Quindi la domanda non è se questi aiuti abbiano incentivato il processo 4.0, ma per un’impresa vale veramente la pena investire tempo e risorse per potervi accedere».
KFI però vuole anticipare i tempi: investendo sui processi innovativi introdotti dai cobot per l’automatizzazione di alcune fasi logistiche, fino all’implementazione dell’uso della voce.
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