La corsa del Parmigiano reggiano: vendite +15,1% nel primo bimestre 2023

La corsa del Parmigiano reggiano: vendite +15,1% nel primo bimestre 2023
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Parmigiano reggiano più forte dell’aumento dei prezzi.
Nel 2022 i il giro d’affari al consumo tocca il massimo storico di
2,9 miliardi di euro contro i 2,7 miliardi del 2021, con un aumento del +6,9%.
I volumi crescono del 2,6% e l’estero del 3%. Dati confortanti se si pensa che
nell’anno i consumi alimentari hanno segnato un calo del 4,2% e quelli di
formaggi del -3% a volume.
Sui mercati, la quotazione del Parmigiano reggiano ha registrato nel 2022 una
media annua di 10,65 euro al chilo (stagionatura 12 mesi da caseificio
produttore), in aumento rispetto al 2021, quando si era attestata a 10,34 euro
al chilo. La produzione è in lieve calo rispetto al 2021, anno in cui si sono
prodotte più forme in assoluto: 4,091 milioni contro 4,002 milioni dell’anno
scorso.
Nel corso della conferenza stampa di Palazzo Giureconsulti a Milano, il presidente
del Consorzio del Parmigiano reggiano, Nicola Bertinelli, ha sottolineato che le
309 aziende socie hanno reagito bene al caro energia e alla riduzione del potere
di acquisto delle famiglie. “Il 2022 è stato un anno senza precedenti per il
Parmigiano reggiano - ha aggiunto Bertinelli -. E anche i dati di inizio anno
sono estremamente incoraggianti: nel bimestre gennaio-febbraio, le vendite nel
canale grande distribuzione alimentare hanno segnato un +15,1% rispetto allo
stesso periodo del 2022. Il Consorzio deve dunque assumersi sempre più la
responsabilità di diventare la cabina di regia dell’intera filiera, lavorando
con gli operatori e le catene distributive per sostenere i consumi nel corso di
un anno in cui viene commercializzato il picco di produzione più alto nella
storia della Dop, quello del 2021”.
Snodo Gdo
Non a caso Bertinelli si appella ai
retailer. Il canale della distribuzione moderna è centrale nella strategia del
re dei formaggi. La quota Italia si attesta al 53% e al suo interno la Gdo alimentare
rimane il primo canale (62,3% delle vendite), seguita dall’industria (17,5%) e dalle
vendite dirette dei caseifici (15%). Il canale Horeca rimane fanalino di coda
attestandosi al 9,2% del totale. Il restante 11% è distribuito negli altri
canali di vendita.
Nel 2022 i volumi venduti di
Parmigiano reggiano sono cresciuti dello 0,4% a fronte di un calo dello 0,1% di
Grana padano. Inoltre negli ultimi anni il differenziale di prezzo fra
Parmigiano reggiano e Grana padano si è ridotto in misura significativa: le stagionature
più brevi dei due formaggi, segnalano una riduzione della forbice che è passata
dai 4,24 euro/chilo medio del 2020 ai 3,33 del 2022. Nel primo trimestre è scesa
a 2,44 euro/chilo.
“I due formaggi hanno una procedura produttiva molto diversa - ha detto a
margine dell’evento Carlo Mangini, direttore marketing del Consorzio del
Parmigiano reggiano -. Ciò detto, il fenomeno dell’overlap indubbiamente favorisce
il Parmigiano reggiano. Più si restringe il divario di prezzo, più il
consumatore è indotto a scegliere il prodotto di maggiore qualità”.
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