La caduta verticale dei prezzi sui campi (-15% negli ultimi due anni) blocca la corsa dei listini al dettaglio (-0,4% a giugno rispetto all’analogo periodo del 2009 e -0,1% rispetto a maggio). Un calo che, tuttavia, non favorisce la ripresa dei consumi alimentari che, dopo la ripresa del primo trimestre (+1,1% rispetto ai primi 3 mesi del 2009), hanno registrato un calo ad aprile del 2%. Inoltre, nonostante il rallentamento delle quotazioni sugli scaffali, le famiglie cambiano il menù e così modifica anche il carrello della spesa: meno pane, pasta, carne bovina, vino e di olio d’oliva e più prodotti trasformati, formaggi, latte, ortaggi e frutta. È quanto afferma la Cia a commento dei dati provvisori dell’Istat sull’inflazione a giugno.