“Per fare un litro di vino ci vogliono centinaia di litri d’acqua, l'acqua è un fattore critico della nostra filiera – spiega Piepaolo Cielo, vice Presidente dell’azienda - per questo siamo sensibili al tema idrico e abbiamo scelto di entrare nel grande mondo di 1% for the Planet. Ci è piaciuto molto l’approccio disintermediato del movimento che si limita semplicemente a favorire l’incontro fra i membri e le organizzazioni attive nella difesa del pianeta, dopo aver verificato la congruità fra obiettivi e finalità dei partners. Come Cielo e Terra nel 2021, attraverso la vendita di vini specifici nei mercati internazionali, abbiamo raccolto circa 50.000 euro che abbiamo scelto di destinare a due Ong impegnate nella fornitura di acqua pulita e sana: Winetowater e Amref Health Africa".

Creato nel 2002 da Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, e da Craig Mathews per incoraggiare altre aziende a fare donazioni in natura (Patagonia dal 1985 ha donato 89 milioni di dollari per l’ambiente), il movimento è cresciuto come alleanza fra imprese consapevoli dell’impatto socio-ambientale che possono avere nel proprio settore, convinte che profitti e perdite sono e saranno sempre più collegati alla salute dell’ambiente. Rispetto ad altre strutturate Organizzazioni non governative internazionali, il business model di 1% for The Planet ottimizza la destinazione delle donazioni contenendo costi intermedi che vanno a detrimento delle cause a cui sono destinati. Dal 2002, anno della fondazione, ha raccolto 250 milioni di dollari.

Un impegno, un merito, una sensibilità che conferma il lungo percorso iniziato da Cielo Terra oltre 15 anni fa verso la cura, il rispetto e la protezione di risorse preziose per ogni azienda che opera con coscienza e senso di responsabilità, verso la natura e verso il prossimo. Impegno premiato nel marzo del 2020 con l’ingresso dell’azienda nel grande mondo BCorp, il movimento che promuove il paradigma più evoluto di impresa che, oltre a generare profitto, impatta positivamente su persone e ambiente.

È in corso di definizione l’adesione al programma Viva – La sostenibilità della viticultura in Italia – promosso dal Ministero per l’Ambiente, per valutare l’uso ottimale delle risorse impiegate nella filiera vitivinicola e misurarne i miglioramenti nel tempo, percorso visibile e tracciabile per i consumatori.