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Cibus, presentata stamani la nuova sezione dedicata all'ortofrutta

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Cibus, presentata stamani la nuova sezione dedicata all'ortofrutta

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Marco Usai

L’edizione 2023 del Cibus vedrà, per la prima volta nella storia della manifestazione, tra i protagonisti anche il mondo dell’ortofrutta, rigorosamente italiana.

Un passo in avanti verso un settore ormai maturo e ricco di potenziale, pronto per essere gestito, valorizzato e promosso nel contesto della fiera internazionale che da oltre quarant’anni rappresenta la vitalità del Made in Italy agroalimentare.

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, nella cornice della Camera di Commercio di Salerno, il giornalista televisivo Gioacchino Bonsignore ha moderato gli interventi dei numerosi promotori e partner dell’iniziativa, dal CEO di Fiere di Parma Antonio Cellie al Presidente del Consorzio Edamus – Italian Fruit Village Emilio Ferrara, oltre ai rappresentanti di Federalimentare, CIA, Coldiretti e Confagricoltura.

A “Cibus Fruit and Vegetables”, nei giorni 29 e 30 marzo prossimi, parteciperà tutta la filiera, dalle organizzazioni dei produttori ai Consorzi di Tutela fino alle cooperative di distribuzione e ai top buyers del segmento. Il nuovo spazio, probabilmente un intero padiglione, ospiterà anche convegni e workshop sui rapporti tra produttori e Grande Distribuzione italiana e internazionale, e su tutte le tematiche attuali del comparto. Un’opportunità soprattutto per le grandi realtà del mezzogiorno, come quelle che operano nella Piana del Sele e nell’agro-nocerino sarnese, che potranno sfruttare il grande richiamo dell’evento per aumentare la propria visibilità e presenza anche, e soprattutto, sui mercati europei ed esteri. L’edizione 2022, che ha visto la partecipazione di oltre 60mila operatori del settore, di cui 3mila top buyer esteri, ha confermato l’esigenza di un appuntamento annuale dedicato anche al settore ortofrutticolo.

“Nel settore del Largo Consumo alimentare – afferma Antonio Cellie, da tredici anni alla guida della fiera emiliana - il Sud è un grande booster soprattutto per quanto riguarda le esportazioni. Lo abbiamo visto anche nel settore lattiero-caseario, con il boom dello scorso anno di burrata e mozzarella di bufala anche nei confronti dei più conosciuti formaggi stagionati. Vogliamo far incontrare i produttori di ortofrutta con il mondo della distribuzione, nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di ottimizzare la catena del valore di questo settore, in ottica di Category Management. Il successo della nostra fiera – conclude Cellie – è legato anche alla nostra scelta di escludere espositori stranieri. La sostenibilità, per molti un concetto astretto, per noi si concretizza nell’essere carbon neutral ed economicamente solidi, con un EBITDA di 9,5 milioni di euro”.

“L'Italian Fruit Village promuove, da anni, il prodotto fresco italiano in importanti eventi internazionali – ha dichiarato Emilio Ferrara, Presidente del Consorzio Edamus - L’accordo raggiunto con Fiere di Parma segna un importante punto di svolta in Italia. Una scelta che premia i nostri sforzi a favore di un comparto che vuole essere protagonista delle fiere alimentari internazionali dedicate al food made in Italy e non relegato in fiere settoriali locali. Siamo anche fieri che la presentazione di questa novità sia stata fatta a Salerno, un ulteriore segnale di inclusività e apertura da parte di Cibus che riconosce al Sud Italia l’importante ruolo svolto nel settore agroalimentare”.

“L’ortofrutta deve puntare di più all’export – sottolinea Nicola Calzolaro, Direttore Generale di Federalimentari – vista la situazione critica dei consumi interni, ancora non ritornati ai livelli pre-covid. Il settore ha bisogno di fare sistema con piattaforme come il Cibus Connect, costruendo dei percorsi avanzati per cogliere le opportunità presenti nei mercati esteri”

Da numerosi interventi è emersa la necessità di rivedere le regole europee sull’utilizzo degli agrofarmaci, che attualmente fissano un obiettivo di riduzione del 50% entro il 2030. “Una grossa preoccupazione per tutti i produttori – dichiara Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta – che abbiamo prospettato al Ministero e su cui abbiamo preso una posizione netta. Impensabile anche solo trattare, si deve rimettere tutto in discussione”.

Secondo Rosario Rago, produttore e membro della giunta di Confagricoltura “per rispettare gli impegni di riduzione degli agrofarmaci, difficili ma non impossibili, abbiamo bisogno di più risorse per la ricerca e in tempi brevi. L’Italia è uno dei paesi più virtuosi in tema di qualità e controlli, ma rispetto alla Spagna non ha ancora preso una posizione forte di sostegno al mondo agricolo”.


Marco Usai

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