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Cbre: si conferma la ripresa degli investimenti in Commercial Real Estate nei primi nove mesi dell’anno

Cbre: si conferma la ripresa degli investimenti in Commercial Real Estate nei primi nove mesi dell’anno
Cbre: si conferma la ripresa degli investimenti in Commercial Real Estate nei primi nove mesi dell’anno

Cbre: si conferma la ripresa degli investimenti in Commercial Real Estate nei primi nove mesi dell’anno

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Redazione

I primi nove mesi del 2022 si chiudono, in base al report di Cbre sui volumi di investimento nel Commercial Real Estate, con un volume di investimenti pari a 9,1 miliardi di euro, in crescita del 60% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il trimestre, nello specifico, ha fatto registrare circa 2,96 miliardi di euro investiti, in crescita del 5% rispetto al trimestre precedente e del 26% rispetto al Q3 2021.

Le transazioni registrate negli ultimi dodici mesi sono state pari a 13,9 miliardi, confermando il forte recupero delle attività d’investimento nel post-pandemia.

Il trimestre è stato tuttavia caratterizzato da una riduzione della leva finanziaria sulle nuove operazioni e da un aumento dei costi di finanziamento. L’assetto più restrittivo della politica monetaria si sta infatti progressivamente traducendo nell’aumento dei tassi di interesse a lungo termine. L’incertezza geopolitica ed economica causa maggiori difficoltà nel reperire risorse finanziarie che possano sostenere investimenti a rendimenti di mercato per la maggior parte degli investitori istituzionali e privati.

In particolare il trimestre segna un nuovo record per volume transato per l’asset class Uffici, che fa registrare 1,7 miliardi circa di investimenti, con un totale di 3,9 miliardi da inizio anno. Le buone performance del mercato degli uffici sono da attribuire al forte recupero degli investimenti, iniziato nella seconda metà del 2021, e alimentato dalla forte domanda di spazi di qualità con elevati standard Esg da parte degli occupier.

Più lenta l’attività per l’asset class Retail, che fa registrare un volume di 67 milioni, molto più contenuto rispetto ai trimestri precedenti, raggiungendo 565 milioni di euro da inizio anno. Nonostante l’aumento del prodotto disponibile sul mercato, soprattutto out of town, e il continuo recupero dei fatturati dei retailer rispetto ai risultati pre-pandemia, i nuovi investimenti sono ostacolati dalla limitata disponibilità di finanziamento verso il settore e dalla crescita dei costi di financing.

Sul mercato High Street l’interesse degli investitori si concentra soprattutto su immobili cielo-terra mixed-use, ma anche questo segmento rimane frenato dall’aumento del costo del debito, che causa un difficile incontro delle aspettative di prezzo di domanda e offerta. Si conferma l’interesse per il nostro mercato da parte di long-term-investors, in alcuni casi con basso ricorso alla leva finanziaria.

La pipeline fa pensare ad una chiusura dell’anno più positiva, grazie anche alla presenza di investitori newcomer, che iniziano ad affacciarsi sul mercato e questo è un buon segnale per il prossimo anno.

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